Sacerdoti, religiosi e laici del mondo si uniranno in preghiera questo 13 maggio nel 4° Rosario Mondiale convocato dal Movimento Mater Fatima. Mater Fátima ha sottolineato che l’appello «è rivolto a qualsiasi sacerdote, religioso, consacrato o laico che, con il permesso del suo parroco, organizza la Santa Messa e l’Ora Santa nella sua parrocchia. Lo stesso si può replicare nelle scuole, nelle carceri, negli ospedali, in tutti quei luoghi dove può essere esposto il Santissimo Sacramento», ha aggiunto. Partecipando, ha indicato, «ogni sacerdote potrà condurre l’Ora Santa con la recita del Santo Rosario e la consacrazione come ritiene opportuno, oppure seguire le formule proposte da Mater Fatima sul sito.
Quest’anno la giornata di preghiera avverrà a Managua (Nicaragua), ricordando soprattutto le apparizioni della Vergine di Cuapa, che hanno l’approvazione diocesana.
«Il Nicaragua ha sofferto molto dopo il terremoto. Su di esso grava la minaccia di altre sofferenze. Continuerete a soffrire se non cambiate», e dopo una breve pausa aggiunse « Figlio mio, recita il Rosario per tutto il mondo. Di’ a credenti e non credenti che gravi pericoli minacciano il mondo. Chiedo al Signore che plachi la Sua giustizia, ma se voi non cambiate abbrevierete la venuta della Terza Guerra Mondiale».
Queste furono le parole che la Vergine Maria rivolse a Bernardo Martínez l’8 maggio 1980 a Cuapa, una cittadina di Chontales, a est di Managua, capitale della nazione. È in questo Paese -l’unico dell’America Centrale dove è apparsa la Vergine – che si svolgerà il 4° Rosario Mondiale di Mater Fátima presso la Cattedrale Metropolitana dell’Immacolata Concezione di Maria alle ore 11:00 (ora del Nicaragua) quando inizierà la celebrazione della Santa Messa.
Il Movimento Mater Fatima ha sottolineato che «vogliamo che la stessa preghiera e supplica si levi da diversi continenti, invitando i fedeli a partecipare a questa chiamata in modo del tutto speciale affinché l’eco delle nostre preghiere risuoni in Cielo e otteniamo il favore di Dio nelle nostre intenzioni».
È importante ricordare che «il rosario è la “liturgia” dei laici, un’ancora di salvezza a cui aggrapparsi nelle tempeste esistenziali, un rifugio dove rialzarsi ogni giorno e ricordare chi siamo, uno scudo per intraprendere questa battaglia quasi cosmica in cui l’uomo combatte contro forze visibili e invisibili. La Vergine Maria, che costantemente ci esorta e “parla” attraverso i suoi veggenti riconosciuti, insiste anche sulla costanza di recitare il rosario come arma di conversione, come arma contro la dissoluzione dell’occidente e come sforzo per arginare i mali che ci attendono», ci ricorda Dionisio Romero, professore, cineasta e convertito.
«Chi di noi ha pregato ogni giorno con questo meraviglioso tesoro di vita interiore, può testimoniare che ci sono momenti in cui qualcosa si illumina dentro, qualcosa ci calma e purifica. Che l’intelletto – senza merito personale – si acutizzi, anche se poco e per breve tempo, che la volontà si allarghi, che la memoria ricordi ciò che avevamo dimenticato e che ravvivi quell’intimo cammino dalla Madre al Figlio».
La corona di preghiere alla Vergine è come un filo rosso che lega misteriosamente le vicende degli uomini, della Chiesa e della storia.
Il Rosario è «arma lucis», arma di luce «contro i pericoli che incombono sul mondo», come recita un documento di Sisto IV del 1479, tra i più antichi atti pontifici sul Rosario.
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