giovedì 21 novembre 2024
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di Tommaso Scandroglio
il Timone N. 215 di Marzo 2022

«Correre per ciò che conta»

Un atleta in corsa è una scultura in movimento. L’aforisma dell’ostacolista Edwin Moses descrive bene chi è Manuela Levorato, nativa di Dolo, classe 1977. Ex velocista italiana, è stata due volte medaglia di bronzo agli Europei, ha vinto 17 titoli italiani assoluti. Detiene 13 record italiani, tra cui il record sui 100 metri ancor oggi imbattuto a distanza di vent’anni. Salta due olimpiadi, Sidney per infortunio e Pechino perché impegnata nella specialità “gravidanza”, in cui arriva prima e vince il premio più ambito: diventare mamma di Giulia. Oggi Manuela è tre volte mamma. Non ha lasciato lo sport, infatti è presidente onorario dell’Atletica Riviera del Brenta, sua prima società, e vicepresidente regionale di Fidal Veneto.

La tua carriera ha preso il volo a 17 anni. Un po’ tardi. Se avessi iniziato prima, pensi che avresti ottenuto risultati ancor migliori?

«Mi guardo indietro e vedo una ragazzina di campagna che non aveva mai fatto sport…

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