Il presidente della Conferenza episcopale polacca Stanislaw Gadecki, ha espresso la sua preoccupazione per il “cammino sinodale” della chiesa tedesca in una lettera inviata suo omologo tedesco, Georg Bätzing.. In una nostra traduzione di lavoro pubblichiamo di seguito stralci di questa lettera che si trova integrale sul sito della Conferenza episcopale polacca.
«Caro Vescovo Georg,
la Chiesa cattolica in Germania e in Polonia sono unite da più di mille anni di storia comune. […] Tenendo presente questa comunione di fede e di storia tra Polonia e Germania, vorrei esprimere la mia profonda preoccupazione e ansia per le informazioni che sono state recentemente ricevute da alcuni ambiti della Chiesa cattolica in Germania. In spirito di carità cristiana, quindi, mi permetto di indirizzare a Lei – quale Presidente della Conferenza Episcopale Tedesca – questa lettera, piena di sollecitudine fraterna e in spirito di corresponsabilità per il deposito della santa fede apostolica affidata a noi da Cristo. […]
La tentazione di cercare la pienezza della verità fuori dal vangelo
La Chiesa cattolica in Germania è importante sulla mappa dell’Europa e sono consapevole che irradierà la sua fede o la sua incredulità sull’intero continente. Pertanto, guardo con disagio alle azioni del “percorso sinodale” tedesco finora. Osservando i suoi frutti si ha l’impressione che il Vangelo non sia sempre la base di riflessione. […]
La tentazione di credere nell’infallibilità delle scienze sociali
Una delle tentazioni della Chiesa oggi è quella di confrontare costantemente l’insegnamento di Gesù con gli attuali sviluppi della psicologia e delle scienze sociali. Se qualcosa nel Vangelo non è in sintonia con lo stato attuale delle conoscenze in queste scienze, i discepoli, volendo salvare il Maestro dall’essere compromesso agli occhi dei suoi contemporanei, cercano di “aggiornare” il Vangelo. La tentazione di “modernizzare” riguarda in modo particolare la sfera dell’identità sessuale. Si dimentica, tuttavia, che lo stato della conoscenza scientifica cambia frequentemente e talvolta drammaticamente, ad esempio a causa di cambiamenti di paradigma. La mutevolezza è inerente alla natura stessa della scienza, che possiede solo un frammento di tutta la conoscenza possibile. Scoprire gli errori e analizzarli è la forza trainante del progresso della scienza.
Tuttavia, alcuni errori scientifici hanno avuto conseguenze drammatiche. Basti pensare a teorie scientifiche come il razzismo e l’eugenetica. […] Il processo di sviluppo della conoscenza non si ferma alla nostra generazione. Le generazioni che verranno dopo di noi dovranno mettere da parte libri, ad esempio, di psicologia o di scienze sociali, che oggi sono considerati infallibili. Come dovrebbe, allora, la Chiesa rispondere allo stato attuale delle conoscenze scientifiche per non ripetere l’errore commesso con Galileo? Questa è una seria sfida intellettuale che dobbiamo raccogliere, attingendo alla Rivelazione e alle solide conquiste della scienza.
La tentazione di vivere un complesso di inferiorità
[…] La fede oggi «non è più un presupposto evidente della vita sociale; anzi, la fede è spesso rifiutata, derisa, emarginata e ridicolizzata». Purtroppo, «il dio di questo mondo ha accecato le menti di molti» (2 Cor 4,4). Non possono sopportare la sana dottrina, ma moltiplicano i maestri secondo i propri desideri (cfr 2 Tm 4, 3). Da qui la validità dell’ammonimento rivolto ai Romani: «Non vi conformate a quest’epoca, ma lasciatevi trasformare dal rinnovamento della vostra mente, affinché possiate discernere qual è la volontà di Dio, ciò che è buono, gradevole e perfetto» (Rm 12:2).
Fedeli all’insegnamento della Chiesa, non dobbiamo cedere alle pressioni del mondo o ai modelli della cultura dominante, poiché ciò può portare alla corruzione morale e spirituale. Evitiamo la ripetizione di slogan logori e richieste standard come l’abolizione del celibato, il sacerdozio delle donne, la comunione per i divorziati e la benedizione delle unioni omosessuali. L’“aggiornamento” della definizione di matrimonio nella Carta dei diritti fondamentali dell’UE non è motivo di alterazione del Vangelo.
La tentazione del “pensiero aziendale”
Sono consapevole che la Chiesa in Germania sta perdendo costantemente i suoi fedeli e il numero dei sacerdoti diminuisce di anno in anno. Cerca, quindi, modi per tenere con sé i fedeli e incoraggiare i giovani a scegliere il sacerdozio. Tuttavia, così facendo, sembra correre il rischio del pensiero aziendale: “non ci sono abbastanza dipendenti, quindi abbassiamo i criteri di assunzione”. Per questo la richiesta di abolire l’obbligo del celibato sacerdotale è stata inserita nel testo L’impegno per il celibato nel ministero sacerdotale, di cui è stata data la prima lettura all’assemblea del “cammino sinodale” a Francoforte sul Meno il 4 febbraio. La risposta alla domanda sul rapporto tra l’esigenza del celibato sacerdotale e il numero delle vocazioni è stata già data da S. Paolo VI: «Non siamo facilmente indotti a credere che l’abolizione del celibato ecclesiastico aumenterebbe notevolmente il numero delle vocazioni sacerdotali: l’esperienza contemporanea di quelle Chiese e comunità ecclesiali che lasciano sposare i loro ministri sembra provare il contrario» (Sacerdotalis celibtus , 49). Le cause della crisi sono altrove. Noi appartenenti al clero siamo spesso diventati poco più che esperti di politiche sociali, migratorie e ambientali, che non richiedono certo una vita di celibato. Eppure, Cristo – come sottolinea papa Francesco – non ha bisogno di chierici ossessivamente preoccupati per il proprio tempo libero e che sentono “un bisogno prepotente di custodire la propria libertà personale, come se il compito dell’evangelizzazione fosse un veleno pericoloso piuttosto che una risposta gioiosa all’amore di Dio che ci chiama alla missione» (Evangelii gaudium, 81). I fedeli meritano sacerdoti che si mettano pienamente a disposizione di Cristo. […]
In questo contesto, anche il “cammino sinodale” tedesco ha affrontato la questione dell’ordinazione delle donne votando il 4 febbraio a Francoforte sul Meno il testo Le donne nei ministeri e negli uffici nella Chiesa. S. Giovanni Paolo II risolse definitivamente la questione. «Affinché ogni dubbio sia tolto su una questione di grande importanza, materia che attiene alla stessa costituzione divina della Chiesa, in virtù del mio ministero di confermare i fratelli (cfr Lc 22,32) dichiaro che la Chiesa ha nessuna autorità di sorta per conferire l’ordinazione sacerdotale alle donne e che tale giudizio sia definitivamente tenuto da tutti i fedeli della Chiesa» (Giovanni Paolo II, Ordinatio Sacerdotalis, 4). […] Lo ha ricordato più volte papa Francesco «per quanto riguarda l’ordinazione delle donne, la Chiesa ha parlato e detto: “No”. Quella porta è chiusa, ma su questo argomento voglio dirti una cosa. L’ho detto, ma lo ripeto. La Madonna, Maria, era più importante degli Apostoli, dei vescovi, dei diaconi e dei sacerdoti. Le donne, nella Chiesa, sono più importanti dei vescovi e dei sacerdoti» (Francesco, Conferenza stampa durante il volo di ritorno da Rio de Janeiro a Roma, 28 lug 2013). […]
Inoltre, uno dei quattro forum del “percorso sinodale” ha votato un documento di lavoro intitolato Vivere in relazioni di successo, che avalla la pratica erronea e scandalosa di benedire le relazioni tra persone dello stesso sesso e tenta di cambiare l’insegnamento della Chiesa sul peccato di atti omosessuali. Il Catechismo distingue chiaramente tra inclinazione omosessuale della persona e atti omosessuali. Insegna il rispetto per ogni essere umano indipendentemente dalle sue inclinazioni, ma condanna inequivocabilmente gli atti omosessuali come atti contro natura (cfr Rm 1, 24-27; 1 Cor 6, 9-10). Nonostante il grido, l’ostracismo e l’impopolarità, la Chiesa cattolica – fedele alla verità del Vangelo e insieme animata dall’amore per ogni essere umano – non può tacere e perdonare questa falsa visione dell’uomo, tanto meno benedirla o promuoverla. L’inammissibilità della benedizione delle coppie omosessuali è stata ribadita dalla Congregazione per la Dottrina della Fede in una lettera del 22 febbraio 2021 […]
La tentazione di soccombere alla pressione
La crisi della Chiesa in Europa oggi è anzitutto una crisi di fede. Per parlare di Dio, dobbiamo prima parlare a Dio che vive nel profondo del nostro cuore, dove assaporiamo la verità (R. Sarah, Słułu prawdzie [Servire la verità] , Casa editrice delle Suore Loretto, Varsavia 2021, p. 148 ). La crisi della fede è uno dei motivi per cui la Chiesa incontra difficoltà quando si tratta di proclamare una chiara dottrina teologica e morale. […]
Caro fratello nell’episcopato,
Il nostro atteggiamento verso il mondo non può essere negativo in linea di principio, perché Cristo non è venuto per condannare il mondo, ma per salvarlo (cfr Gv 12,47). Dio non vuole che il peccatore muoia, ma che si penta e viva (cfr Ez 33,11). Abbiamo il compito di trovare modi efficaci per chiamare le persone alla conversione. Questo è anche il senso della misericordia di Dio. Gesù, vedendo la folla, ne ebbe compassione, «perché erano come pecore senza pastore; e cominciò a insegnare loro molte cose» (Mc 6,34). Questa frase non significa che non ci fossero in quel tempo pastori in Israele, alle cui cure fu affidato l’ovile di Dio. Tuttavia, c’era il serio rischio che, se i capi avessero fallito, il popolo di Dio, cioè appartenente a Dio, si sarebbe disperso e molte pecore si sarebbero perse o sarebbero cadute preda di animali predatori. […]
Con espressioni di profondo rispetto e fraterni saluti in Cristo,
+ Stanisław Gądecki
Arcivescovo Metropolita di Poznan
Presidente della Conferenza Episcopale Polacca
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