Be your own Valentine. Che nella pratica significa che puoi fare benissimo a meno dell’altro.
È proprio questo il trend degli ultimi anni, san Valentino è diventata la festa un po’ di tutti. In fondo celebriamo l’amore, love is love, è questo l’importante. Così, mentre le influencer ci intasano la home di pubblicità mascherate dall’ennesimo monologo su quanto sia importante prendersi cura di sé – e di certo non puoi farlo senza la super maschera detox col codice sconto di tizia -, non ci rendiamo conto che tutto questo amore poi si riduce a un meccanismo molto semplice. Generalizzando è più facile vendere. Punto.
Pacchetti al completo, ce n’è per tutti, puoi regalare anche un albero o perfino adottare un corallo così condiamo la giornata degli innamorati di quella sostenibilità che guai a toccare una foglia, ma poi non saluto il vicino che mi sta antipatico. Perlomeno le foglie non parlano, il rischio è zero. E poi gli animali. In fondo perché non festeggiare la festa degli innamorati con l’unico che vi sarà fedele per sempre? Il cane. Sì, che c’è di male. Così al marito incatenato al divano manco lo guardo. E se la moglie è stanca, che si andasse a regalare un massaggio. Che se metti insieme baby sitter più cena quasi quasi ti conviene.
Il discorso che funziona più di tutti poi è il self love. Oramai il cosiddetto amore per se stessi sta completamente soppiantando l’amore per chi ci sta intorno. E allora regalati quella borsa che tanto ti piace. O vai a cena da sola che va più di moda. Aspettiamo una scusa per soddisfare quella piccola parte di noi che aspira all’Amore. Quella parte di noi che sa di non avere scuse. La stessa parte che è consapevole di avere un prossimo, uno altro da me, uno diverso, che richiede amore e cura. E quanto è difficile.
Ma c’è un Amore che attende tutti noi, con il quale diventa più facile. E che prescinde l’amore per l’altro e per noi stessi. Che non aspetta san Valentino per chiederci un appuntamento. Che perdipiù è totalmente gratuito. È l’unica fonte che soddisfa davvero la nostra sete. Incontrarlo probabilmente significherà guardarsi dentro, vedere quanto da soli siamo incapaci di amare e non sarà semplice come quel click online che ci promette un solo istante di amore appagante.
Che sia oggi davvero la festa degli innamorati. Che possiamo ricordarci di quel santo che è morto per quell’unico Amore. E che sta lì da esempio a tutti quelli che oggi tra un cambio di pannolino e un biberon da riscaldare si ricorderanno di guardarsi negli occhi e ritirare fuori le proprie promesse. A chi tra una crisi di un figlio adolescente da affrontare e una riunione di lavoro a cui correre si ricorderà di quell’Amore che tiene in piedi il matrimonio. A chi non si abbasserà a mediocri ricatti e scoprirà che l’unico amore che il nostro corpo e la nostra anima si meritano è il rispetto, quello vero. A chi dopo tanti anni si è scordato il gusto di quell’amore promesso sull’altare. A chi ha paura di lanciarsi nell’avventura meno promossa del momento, il matrimonio.
E non lasciamoci offuscare la vista, non c’è san Valentino senza l’altro. Perché lui o lei sono il miglior prossimo che ci è stato donato per imparare la misura dell’Amore di Dio.
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