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Olimpiadi 2022, la Cina tra boicottaggio, violenze e Coronavirus
NEWS 3 Gennaio 2022    di Federica Di Vito

Olimpiadi 2022, la Cina tra boicottaggio, violenze e Coronavirus

Tra circa un mese la Cina ospiterà le Olimpiadi: dal 4 al 20 febbraio Pechino farà per prima da palcoscenico alle Olimpiadi invernali dopo aver ospitato nel 2008 anche quelle estive. Nel frattempo è diventata la seconda potenza economica mondiale. Quest’anno, il governo comunista spera di ispirare 300 mila persone con i giochi invernali e unire in qualche mondo il mondo, ancora piegato dalla pandemia.

Non è solo la pandemia del Coronavirus a incombere sulle prossime Olimpiadi, ma anche il caso della tennista Peng Shuai. Lo scorso 2 novembre denunciava l’aggressione sessuale di Zhang Gaoli, vice premier del Governo cinese. La tennista, ex numero 1 del mondo di doppio, è sparita dalla scena pubblica dopo la dichiarazione, creando un vero e proprio caso diplomatico internazionale. Non sappiamo quanto potrà essere al sicuro durante le Olimpiadi.

Questo sarà l’evento sportivo che vedrà l’attuazione più restrittiva delle misure anti-covid dall’inizio della pandemia ad oggi. Gli organizzatori ci tengono a sottolineare quanto abbiano cercato di rendere i Giochi «verdi, inclusivi, aperti e puliti», ma gli ambientalisti controbattono mettendo lo smog sotto accusa, sostenendo quanto sia un reale pericolo in Cina, soprattutto in inverno.

Crescono poi le polemiche per la scelta di giocare le Olimpiadi in un Paese che palesemente viola i diritti civili, in particolare nei confronti della comunità musulmana degli uiguri nella regione nord-occidentale dello Xinjiang, ma non solo (anche la situazione dei cristiani è decisamente complessa e a rischio libertà). Il ministro degli Esteri Wang Yi ha dichiarato ai media statali: «La manipolazione politica di alcuni politici occidentali non danneggerà l’eccitazione delle Olimpiadi, ma esporrà solo la loro stessa bruttezza».

Il mese scorso l’amministrazione Biden ha dichiarato che non invierà rappresentanza diplomatica o ufficiale degli Stati Uniti ai Giochi accusando la Cina di non rispettare i diritti umani delle minoranze, “genocidio”, questa la parola utilizzata senza mezzi termini dal presidente. Pechino ha avvertito che gli Stati Uniti «pagheranno il prezzo» ma ciò non ha impedito ad Australia, Gran Bretagna e Canada di unirsi al boicottaggio diplomatico.

Per quanto riguarda il Coronavirus, dal 2019 la Cina ha perseguito una strategia zero-Covid con rigide restrizioni alle frontiere, lunghe quarantene e blocchi mirati. Xi’an, una città di 13 milioni di persone, è stata chiusa per quasi due settimane. Certo è che la variante altamente contagiosa Omicron rappresenta una nuova sfida per le autorità e i Giochi. David Shoemaker, amministratore delegato e segretario generale del Comitato olimpico canadese, ha ammesso con un tono preoccupato ai media locali «Siamo fiduciosi che questi Giochi possano ancora essere programmati in sicurezza, ma la stiamo affrontando giorno per giorno».

Le Olimpiadi si terranno in una bolla “a circuito chiuso”, ogni atleta dovrà essere vaccinato, vivrà isolato, sottoposto a tamponi giornalieri e non potrà uscire dalla “bolla”. I Giochi si svolgeranno in tre zone e si avvarranno di sedi nuove e di alcune del 2008, compreso lo stadio nazionale soprannominato “Nido d’uccello” destinato alle cerimonie di apertura e chiusura.

La Cina si è impegnata ad avere spettatori, ma non è ancora chiaro quanti ce ne saranno e nessuno potrà venire dall’estero. Per dare uno sguardo ai partecipanti, assisteremo all’asso dello sci americano Mikaela Shiffrin, che insegue un terzo oro olimpico, nonostante la sua preparazione sia stata colpita dal Covid dopo essere risultata positiva. C’erano poi dubbi sul pattinatore artistico Yuzuru Hanyu,”Il Principe del ghiaccio”, ma anche dopo aver subito un infortunio alla caviglia, ha offerto una prestazione frizzante nei recenti campionati nazionali di pattinaggio su ghiaccio del Giappone. Anche lui insegue un terzo oro olimpico. Grande interesse anche per Chloe Kim, la snowboarder americana che ha vinto l’oro a 17 anni alle Olimpiadi di Pyeongchang nel 2018, mentre La sciatrice freestyle cinese Eileen Gu sembra essere uno dei volti dei Giochi. Prima della classe e modella, nata e cresciuta in California, è passata dagli Stati Uniti per rappresentare la Cina ed è la favorita per l’oro.

Tra violenze e soprusi, verrebbe da chiedersi quale sia il vero significato delle Olimpiadi. Se sia ancora possibile riscoprire uno spirito di fratellanza sincero. Se sotto alla violenza e al potere economico esista un modo nuovo di vivere lo sport. E questo è quello che noi ci auguriamo.

(Fonte)