«Ci stiamo combattendo l’un l’altro nelle nostre famiglie. Non c’è pace. Non c’è amore. Invece, ci sono ferite, odio, mancanza di fiducia che sono opera del maligno», ha detto il vescovo Duncan Theodore Tsoke. La soluzione proposta dal vescovo, pastore della diocesi di Kimberley, è san Giuseppe, soprattutto perché sono i padri a mancare. In Africa, ma non solo.
Nella sua omelia di mercoledì 8 dicembre nella parrocchia di St. Peter’s Galeshewe il vescovo Tsoke ha ricordato che san Giuseppe è in prima linea nel proteggere la Chiesa nello stesso modo in cui ha protetto Gesù bambino e Maria dal re Erode. «Prendendo San Giuseppe come esempio, vorrei oggi sfidare tutti gli uomini, tutti voi in questa Parrocchia, in questa Diocesi, in questo Decanato a fare un passo avanti e mostrare una maggiore responsabilità nel fare da genitori ai nostri figli e figlie».
«Non possiamo avere una società in cui i bambini sono cresciuti solo dalle madri e dalle nonne; una tale società diventa una società senza valori», ha aggiunto. Quindi il vescovo sudafricano ha espresso preoccupazione per quegli uomini che non riescono ad essere modelli per i loro figli e ha proposto il padre putativo di Gesùcome esempio: «San Giuseppe era un modello positivo per suo figlio Gesù e gli uomini cristiani dovrebbero essere modelli positivi per i loro figli; ma come ho detto, questo non sta accadendo; invece, molto spesso siamo cattivi modelli per i nostri figli».
«San Giuseppe non abbandonò il suo ruolo di padre. Si è preso cura di Gesù, è stato lì per lui in ogni momento, non ha abbandonato suo figlio. È un peccato oggi che in Sud Africa più del 40% dei bambini venga cresciuto senza conoscere i loro padri», ha detto. Per poi aggiungere, in riferimento ai bambini che crescono in assenza dei loro padri: «I loro padri li hanno abbandonati quando le loro madri erano incinte e i bambini sono cresciuti senza conoscerli e penso che sia questo quello che dobbiamo cambiare».
L’ordinario locale della diocesi di Kimberley ha inoltre criticato i padri presenti ufficialmente, ma assenti veramente dalle loro famiglie, uomini che preferiscono recarsi nei club a bere alcolici o che sono troppo occupati per occuparsi dei loro figli. «Abbiamo casi in cui i bambini conoscono i loro padri e vivono con loro, ma i loro padri non trascorrono del tempo di qualità con i bambini», ha detto, aggiungendo: «La sera durante la settimana e durante il fine settimana i padri sono impegnati nei pub a bere e questi padri lasciano tutta la genitorialità alle madri, proprio come quelli che sono scappati durante la gravidanza».
Parlando della condotta degli uomini in presenza dei loro figli, il vescovo Tsoke ha messo in guardia contro i comportamenti che incitano alla violenza nei bambini, specialmente quelli che prendono di mira le donne. «Come uomini non dovremmo insegnare ai nostri figli a mancare di rispetto alle donne; come uomini non dovremmo insegnare ai nostri figli a picchiare le donne; come uomini non dovremmo insegnare ai nostri figli che essere un uomo è essere esposti alla droga», ha avvertito il vescovo Tsoke, concludendo: «Chiedo quindi agli uomini… che tipo di modello siamo per i nostri figli?».
Il vescovo cattolico ha riconosciuto l’importante presenza di gruppi di sodalizio nella Chiesa, tra cui la Catholic Men Association (CMA), che riunisce gruppi di uomini per seguire l’esempio di San Giuseppe, loro patrono. Ha incoraggiato gli uomini ad essere attivi in tali gruppi perché promuovono lo spirito di San Giuseppe, «Quando ci incontriamo per imparare da S. Giuseppe, ci sfidiamo l’un l’altro come uomini cristiani e padri cristiani», ha concluso.
Il vescovo 57enne ha fatto riferimento al messaggio di Papa Francesco durante il lancio dell’Anno di San Giuseppe per parlare del ruolo del santo nel proteggere la Chiesa mentre Satana lavora duramente per abbatterla. «Quando Papa Francesco parla di San Giuseppe, come del santo patrono che sta proteggendo la Chiesa, lo dice perché sa che Satana è impegnato a cercare di dividere e distruggere la Chiesa», ha detto il vescovo Tsoke.
Ha poi spiegato: «Quando parliamo della Chiesa parliamo anche delle diocesi, delle parrocchie e delle famiglie, della cellula fondamentale del corpo di Cristo e dobbiamo sapere che Satana sta cercando di dividere e distruggere le nostre diocesi, le nostre parrocchie e le nostre famiglie».
«Quando le famiglie sono deboli, la parrocchia diventa debole, la Chiesa diventa debole, il corpo di Cristo è colpito», ha detto, «Non dovremmo dimenticarlo; Satana sta lavorando duramente per causare lotte e divisioni nelle nostre diocesi, nelle nostre parrocchie e nelle nostre famiglie». Ha quindi esortato le coppie a chiedere l’intercessione di San Giuseppe ogni volta che hanno una crisi nelle loro famiglie perché la famiglia è la cellula della Chiesa. (Fonte)
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