Pubblichiamo di seguito una nostra traduzione di lavoro di alcuni stralci della conferenza tenuta dal cardinale Robert Sarah lo scorso 18 settembre a Draguignan (Fra), dal titolo “Il futuro della Chiesa in Europa”
di Robert Sarah*
(…) La crisi che stanno vivendo il clero, la Chiesa, l’Occidente e il mondo è radicalmente una crisi spirituale. È una crisi di fede in Dio. Non si può dire che non ci sia crisi di fede, quando vediamo bene che le chiese nella maggior parte dei paesi europei sono vuote. (…)
Il declino della fede nella presenza reale di Gesù Cristo è al centro dell’attuale crisi della Chiesa e della sua decadenza, soprattutto in Occidente. Non c’è davvero più fede nella presenza reale di Gesù Cristo. Dopo aver visto un sacerdote celebrare la messa, si può capire se ha la fede o no (…). Si è detto spesso (come dice George Bernanos): si vede spesso con lacrime di impotenza, pigrizia o orgoglio, che il mondo è scristianizzato, ma il mondo non ha sconfitto Gesù Cristo… Siamo noi che abbiamo ricevuto Gesù, è dal nostro cuore che Dio si ritira… Siamo noi che ci scristianizziamo. (…)
La crisi spirituale che stiamo attraversando è quasi mondiale, ma ha origine in Europa. Il rifiuto di Dio è nella coscienza occidentale. Non solo Dio è rifiutato, ma Frederick Nietzsche, che si potrebbe considerare il portavoce dell’Occidente, afferma che Dio è morto. Dio è morto e siamo noi che lo abbiamo ucciso, siamo gli assassini di Dio… al timore di Dio nel mondo degli uomini, Nietzsche oppone la profezia del superuomo capace di sostituirsi a Dio. Oggi l’uomo ha preso il posto di Dio. Si fa Dio e detta nuove leggi. Quello che Dio aveva proibito, oggi l’uomo lo rende legale.
Uccidere un bambino è malvagio, ma l’Europa legalizza l’aborto. Dio disse, l’uomo non abbandonerà mai sua moglie e la donna non abbandonerà mai suo marito, i due sono una sola carne. Oggi l’uomo legalizza il divorzio. Si mette al posto di Dio. Questo rifiuto di Dio e questa crisi di fede non riguardano un problema intellettuale o teologico, nel senso universitario del termine, si tratta di trovare una fede viva, una fede che permea e trasforma la vita. Se la fede non trova una nuova vitalità, diventando una convinzione profonda e una forza reale grazie all’incontro personale e intimo che si instaura con Gesù, tutte le riforme della Chiesa che intraprendiamo rimarranno inefficaci e vuote, e ci condurranno verso rovina totale. Questa perdita del senso della fede è la fonte e la radice della crisi di civiltà, della crisi della chiesa, del sacerdozio, che stiamo attraversando oggi. (…)
Nel corso della storia del mondo e dei popoli, non sembra che ci sia stata una civiltà dove i popoli hanno legalizzato l’aborto, come ho detto recentemente, dove l’omosessualità, l’eutanasia, hanno demolito la famiglia e distrutto il matrimonio proprio come fa oggi l’Occidente. Sono, dunque, aspetti essenziali della vita umana: se non c’è più la famiglia, se non c’è più il matrimonio, la società scompare. Siamo in una situazione difficile e la crisi è profonda, grave e pericolosa per la sopravvivenza dell’umanità. Il mondo moderno è in una crisi che minaccia mortalmente il nostro futuro.
È vero, non dobbiamo ignorare gli straordinari successi dell’Occidente nella scienza e nella tecnologia. È infatti evidente che il mondo moderno presenta una straordinaria intensità di vita intellettuale con mirabili prodigi e progressi in tutte le scienze, lo straordinario sviluppo delle lettere e delle arti. Il fantastico progresso di una moltitudine di tecniche, che mettono sempre più mezzi al servizio dell’uomo, il notevole sviluppo di relazioni o contatti umani grazie a tecnologie prodigiose, è davvero eccezionale.
Gli uomini sono stati spesso in grado di usare tutta quella tecnologia, tutto quel progresso, per fare il male, diffondere menzogne, incitare alla violenza e alla ribellione, provocare guerre e distruggersi a vicenda. Sarebbe assurdo negare che, anche così, questi mezzi tecnici sono buoni, sono dei veri progressi. Allo stesso modo, dobbiamo notare un’incredibile proliferazione di correnti di pensiero e di ideologie, le più diverse.
Nonostante tutti questi aspetti positivi e quegli immensi successi scientifici e tecnologici, non si può onestamente negare il cronico deficit della natalità, soprattutto in Occidente. La demolizione programmata delle fondamenta della famiglia e del matrimonio, i vizi contro natura, gli atti pedofili, gli abusi sui minori, gli atti omosessuali e gli orrori della pornografia, che dissacrano e diffamano il corpo maschile e femminile. Tutto ciò manifesta una profonda crisi antropologica e un declino della civiltà in Occidente. (…)
Poi, quanto peggio va il mondo e minaccia di crollare, tanto più le promesse più esorbitanti devono essere fatte più volte, rivelando un altro errore, che consisterebbe nel considerare il progresso come continuo, per cui la perfezione sarebbe sempre nel futuro, e il presente è una tappa verso qualcosa di meglio.
Contro tale errore va ripetuto che Gesù Cristo è assolutamente perfetto, in tutti gli ordini, che in lui si è realizzata la perfezione assoluta e definitiva, che nulla può essere più perfetto, né mai sarà perfetto, e che la Chiesa non potrà mai aspettarsi la perfezione nuova, non trovata dalla sua origine. La Chiesa è perfetta, dall’inizio, e santa, dall’inizio. Tutte le riforme della Chiesa sono false. Siamo noi che dobbiamo riformare noi stessi, non la Chiesa. La Chiesa è santa. Lo proclamiamo nel Credo. Vuoi creare una Chiesa nuova, una Chiesa moderna, ma non quella di Cristo. Cristo e il cristianesimo sono definitivi, per l’eternità.
Ma noi, membri della Chiesa, dobbiamo riformarci, convertirci. Dobbiamo diventare Cristo. Ecco perché portiamo il nome di cristiani, dobbiamo essere Cristo. Dico spesso ai sacerdoti, non siete solo alter Christus, altri Cristi, siete ipse Christus, Cristo stesso, e ciascuno, ogni cristiano, può dire la stessa cosa. È Cristo che si prolunga nella mia vita. Quando si vede un cristiano, si deve vedere Cristo, quando si sente un cristiano, si deve ascoltare Cristo. Tutta la verità di Dio ci è data e rivelata in Cristo. Mai una nuova verità si aggiungerà a quella della rivelazione. (…) Allora cosa fare per uscire da tutte queste crisi e dalla confusione morale e antropologica? Chi ha cacciato Dio dal mondo degli uomini?
Per uscire dalla sua crisi, l’uomo deve riscoprire Dio e il suo amore infinito per noi. Dobbiamo assolutamente convincerci che l’umanità non si troverà mai in un ordine puramente naturale, dove potrà compiere il suo destino, per il semplice sviluppo della natura umana, per la semplice evoluzione della persona umana. È per l’eternità e in modo immutabile che Dio ci ha creati, per essere infinitamente più degli uomini e per avere in noi una natura puramente umana.
Dio ci ha fatto per noi, per riscoprire la natura divina, perché condividiamo la sua vita divina. Cristo non è mai venuto per mantenerci umanamente, ma per elevarci verso il Padre, per divinizzarci. Cristo non ci ha mai detto “siate perfetti come uomini perfetti”, “realizzate pienamente nella vostra umanità”. Ha detto “sii perfetto come è perfetto il tuo Padre celeste”. Siamo fatti per Dio e il nostro cuore è inquieto nella misura in cui non riposa in Dio. (…)
*Cardinale prefetto emerito del Culto divino
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