Nella sua lettera settimanale, il cardinale Antonio Cañizares, vescovo di Valencia, avverte che una società che attacca il diritto alla vita, esclude Dio o si siede sul relativismo «non può avere futuro. L’unica cosa decisiva per l’uomo e per il mondo è Dio rivelato in Gesù Cristo, suo Figlio umanizzato, fatto uomo, verità di Dio e verità dell’uomo, inseparabilmente». Pubblichiamo di seguito, in una nostra traduzione di lavoro, ampi stralci dell’intervento del cardinale.
«Viviamo in una situazione non facile nel mondo, in Occidente e in Oriente, in Europa, in Spagna, e forse siamo senza punti di riferimento o non li abbiamo chiari o si sono oscurati. Ma questa situazione è anche della Chiesa, perché tutto ciò che tocca l’Umanità, gli uomini, tocca la Chiesa; ciò che appartiene agli uomini, ciò che accade, le sofferenze, la guerra e l’angoscia e le incertezze, i suoi pericoli sono anche della Chiesa. Siamo a un bivio della nostra storia; l’uomo è capace del meglio e del peggio. Siamo di fronte al compito di interrogarci su cosa può garantire il futuro della nostra società, e della Chiesa. Semplicemente, dobbiamo interrogarci su ciò che oggi e sempre ha un futuro al di sopra della morte e delle sue minacce.
Una società, ad esempio, che non garantisca il diritto inalienabile di ogni essere umano alla vita in tutte le fasi della sua esistenza sarà destinata al fallimento, anzi, fallisce quando tale diritto non è sufficientemente garantito e tutelato. Altro esempio: una società organizzata in chiave del progresso e del benessere, in cui la religione, o meglio Dio stesso, fosse considerato come reliquia del passato o confinato al più nella sfera privata e in cui la felicità fosse garantita dal solo operare delle condizioni materiali, sarebbe anche essa destinata al fallimento. E allo stesso modo accade a una società che non si basa sulla verità, la verità stessa dell’uomo, la verità morale, ma sul relativismo o sulla menzogna, [essa] non può avere futuro. […]
La costruzione di una nuova società, della vera unità tra i suoi popoli, per essere qualcosa di più di una chimera o qualcosa di più di un insieme di relazioni empiriche, deve essere costruita sulla ricerca della verità della persona, unico fondamento possibile per il rispetto dei diritti degli uomini e dei popoli. In altre parole, deve essere costruita sulla possibilità di una risposta vera alle domande fondamentali che hanno scosso drammaticamente, negli ultimi due o tre secoli, la cultura dell’Occidente. […]
L’unità e la convivenza saranno possibili solo se, nell’orizzonte presente della nostra storia, apparirà un soggetto sociale capace di costruirle pazientemente, perché la sua esperienza di vita e la sua risposta alle domande fondamentali dell’uomo lo rendono capace di amare ogni persona umana. Persona, partecipe dello stesso mistero e della stessa vocazione, al di sopra di ogni altra determinazione di razza, cultura e religione, popolo, ceto sociale o appartenenza politica. […] Ricordare ed esigere la validità della dignità umana prima di ogni azione e decisione politica è oggi un dovere inesorabile. Questo è decisivo per il nostro futuro, il futuro di tutti: l’unica cosa decisiva per l’uomo e per il mondo è Dio rivelato in Gesù Cristo, suo Figlio umanizzato, fatto uomo, verità di Dio e verità dell’uomo, inseparabilmente.
I diritti fondamentali inerenti alla dignità della persona umana o da essa derivati non sono né creati dal legislatore, né concessi agli esseri umani o ai cittadini, ma esistono in sé e per sé e devono essere rispettati dal legislatore, poiché lo precedono come valori superiori. Che ci siano valori che non possono essere manipolati da nessuno è la vera realtà. […] Ridurre la Chiesa a una grande ONG, spogliandola del suo fondamento, che non è altro che Gesù Cristo, ridurla a una grande organizzazione sociale, come sostengono alcuni postmoderni, e togliere la sua identità che è e Gesù Cristo e l’annuncio di Gesù Cristo è privare il nostro mondo di ciò di cui ha più bisogno perché il mondo ha bisogno di Gesù Cristo, Luce degli uomini, Via, Verità e vita, vincitore della morte, risurrezione, amore indefettibile, salvezza per tutto ciò che viene offerto a tutti e da cui nessuno viene respinto. Chiesa, sii te stessa e nessuno ti riduca a qualcosa di meno!» (Fonte)
+ Antonio Cañizares Llovera.
Arcivescovo di Valencia
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