«Sincero apprezzamento per l’opera di promozione e difesa della vita, primario e inestimabile dono di Dio», con queste parole che Papa Francesco ha fatto pervenire ai partecipanti si è aperta la 41esima edizione del Convegno Nazionale “Carlo Casini” del Movimento Per la Vita Italiano.
I volontari delle diverse realtà territoriali e i simpatizzanti, saliti a bordo della nave MSC Magnifica su cui si svolgerà l’interno convegno lungo la tratta Venezia-Spalato-Venezia, con attracco il 3 novembre, sono impegnati in quattro giorni intensi di lavori. Le sfide culturali non mancano, dall’utero in affitto, all’ideologia gender, fino ai problemi quotidiani della case di accoglienza e dei Cav. Ma si parla anche di affettività da riscoprire, attraverso una piena consapevolezza della fertilità e del modo di comunicarlo ai ragazzi, e del ruolo insostituibile della maternità per la società.
Il convegno, dichiara la presidente Marina Casini Bandini, punta a «coltivare lo stupore di chi riconosce l’uomo nel concepito: ci concentreremo sulla questione dell’identità del nostro Movimento, sulla sua storia e sulle prospettive future».
A benedire l’incontro arrivano, oltre a quelle del Papa, anche le parole del cardinale Gualtiero Bassetti, presidente dei vescovi italiani. «La vostra missione», ha detto Bassetti, «è stata ed è di straordinaria importanza e continuerà ad esserlo se saprete custodire e sviluppare il carisma che ha dato origine al vostro Movimento: la contemplazione della dignità umana nel più piccolo, nel più povero, nel più inerme dei nostri fratelli, – il bambino concepito – sapendo che lo sguardo contemplativo su di lui purifica e rinforza ogni istanza di rinnovamento morale e civile della società».
Il Cardinale, ricorda poi Carlo Casini, «colonna portante del Movimento Per la Vita di cui vi prego di tenere viva la memoria; anzi, di tenerlo vivo così come egli è nella Comunione dei Santi» e, ricordando una sua meditazione, accosta l’identità dei movimenti, centri di aiuto alla vita, case di accoglienza, Sos Vita, Progetto Gemma a quella di una «stella che direziona lo sguardo della società su coloro che contano meno di tutti», uno sguardo che si fa «scommessa sul coraggio tutto femminile di accogliere il figlio, nella libertà delle pressioni e dai condizionamenti che spingerebbero sulla buia strada dello scarto».