È un po’ imbarazzato don Michele Madonna (foto a fianco) quando lo raggiungiamo al telefono. “Grazie! Davvero! Perché mi permettete di parlare del mio più grande amore!”
La verità è che quello che ha fatto non è esattamente comune, come ripete. Una cappella dell’adorazione. Ma sulla spiaggia. È quel che ha messo su un giovane sacerdote napoletano insieme ai suoi ragazzi. E le foto di giovanissimi che pregano in spiaggia stanno facendo il giro d’Italia.
“La famiglia, la vita, il senso di Dio possono tornare. Convertirsi è un’opera d’arte viva”.
La prima domanda ce la fa lui.
“Mica pensate che la cappella dell’adorazione sulla spiaggia sia un caso, un’idea improvvisa, o peggio un’imposizione per questi ragazzi?!”
In che senso?
Sono ragazzi che vengono dall’esperienza dell’adorazione perpetua che c’è nella nostra parrocchia (Santa Maria di Montesanto, Napoli ndr.), sanno cosa vuole dire stare con Dio.
E che cosa vuol dire stare con Dio?
In una società dove i programmi di morte si fanno più sofisticati, dove i metodi per la sterilità sono sempre più raffinati, dove la maternità è irrisa e il denaro pubblico è usato non per favorire la vita, dove esiste una droga per ogni problema, c’è un popolo che sa dov’è la gioia vera. Senza sbandamenti, né traumi, senza irreversibili devianze.
E i suoi ragazzi dove l’hanno trovata?
Sono rimasti, come me, sedotti dall’amore di Cristo. Dal Santissimo si lasciano catechizzare, disciplinare, guidare, consolare. Hanno trovato il roveto ardente. Sono felici di stare in Sua compagnia e hanno scelto un’altra strada rispetto alle schiavitù della aberrazioni morali odierne. Il divertimento, sanno, che senza lo Sposo è amaro.
Cosa spinge un sacerdote a sacrificare il riposo estivo per stare con i ragazzi?
Amo i miei parrocchiani. E come un innamorato qualunque, ho nel cuore il desiderio di stare sempre con loro. Ho scelto i giovani perché desiderano più di tutti la mia guida, ma soprattutto perché sono i miei figli più deboli. Un padre sa chi è quello più in pericolo.
E cosa induce dei ragazzi a rinunciare alle ore di divertimento per adorare il Santissimo dandosi il cambio ogni ora in spiaggia?
La questione della gioia è fondamentale per l’uomo. Tutti desiderano godere. Ed è naturale e giusto, ma non tutti ci riescono mai veramente. Sa una cosa?!
Dica.
Il cattolico che adora Cristo vero non cerca la risposta nel sentimentalismo senza contenuti di verità. Per questo sa divertirsi davvero e per la stessa ragione i miei ragazzi sanno che se c’è Lui non gli manca niente.
Sempre più chiese però sono chiuse o vuote. Qualcuno potrebbe dire che non funziona così.
La verità è che Dio si trova così “spaesato” nella società contemporanea e perfettamente a suo agio con gli uomini che un poco si sforzano di ritornare alla bellezza dell’umanità e non vogliono stare in un interminabile sceneggiato di quarta serie senza senso e quindi senza Verità. Quando si toglie Cristo c’è il suicidio, la paura di morire e quella di vivere, il deserto e qualche folla emotiva e passeggera.
Ecco quindi la cappella dell’adorazione?
Per me l’Eucaristia è tutto. È Cristo stesso che mi chiede di essere portato fuori dal tabernacolo! Se si mette Lui al centro, sparisce ogni esigenza di fantasia nella pastorale, ma soprattutto il rischio d’insuperbirsi e l’illusione che serva inventarsi qualcosa di nuovo per attirare persone: la chiesa si riempie da sola.
Cosa chiede Cristo nel 2021?
Una Chiesa eucaristica che sa inginocchiarsi davanti a Dio: accadranno miracoli. La virtù è pubblicamente beffata e il vizio applaudito. L’odierna crisi non è improvvisa né passeggera. Quel che il ’68 ha seminato sta semplicemente fiorendo adesso, ed è devastante. Ma non tutti i frutti maligni sono già sbocciati. Soprattutto in troppi non vedono neanche le macerie. La Chiesa senza Gesù Eucaristia diventa una Ong, e già ce ne sono tante.
Cosa fare?
Un esame di coscienza.
E poi?
È un tempo che ci chiede penitenza. E non basta mai. Non possiamo più perdere tempo perché c’è già qualcuno che sta ascoltando e provando a rispondere al grido di disperazione dell’umanità ferita. Le sette sataniche e alcune organizzazioni si stanno attrezzando per offrire oppiacei. La nostra risposta deve essere fede, preghiera e penitenza. Sapremo, allora, cosa dire e cosa fare.
Il ventunesimo secolo vedrà nuovi martiri come i beati di Nembra nel 1936?
La santità dei giovani può cambiare il destino del mondo. I martiri di Nembra erano adoratori in una parrocchia dove si faceva adorazione perpetua nel bel mezzo della guerra civile spagnola. Tornare a studiare quelle pagine di storia dimenticate servirà. Qualcuno pagherà per il semplice essere adoratore, qualcuno verrà inviato ad evangelizzare e la sua testimonianza sarà colpita. Ma non farà notizia!
Nella primavera del 1916, alla terza apparizione dell’Angelo, ai pastorelli di Fatima venne chiesto di comunicarsi per riparare ai crimini contro Dio. Come si offende Cristo?
Una delle offese più grandi è la comunione in stato di peccato mortale. E poi pensare di scavalcare la Vergine Maria! È un’illusione immaginare di poter arrivare a Gesù senza passare per Maria Santissima!
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