Lunedì 15 marzo, com’è noto, è stata diramata la risposta della Congregazione per la Dottrina della fede rispetto al quesito: «La Chiesa dispone del potere di impartire la benedizione a unioni di persone dello stesso sesso?». Ebbene, la risposta è stata negativa, e in una nota esplicativa ne sono state spiegate le ragioni (qui per leggere il testo integrale).
La tematica è di certo molto calda in generale, ma in un certo senso lo è di più in terra tedesca, laddove il “Cammino sinodale” si sta interrogando proprio (anche) attorno a questo aspetto, come si può leggere tra le righe proprio del documento della Congregazione, laddove si scrive «In alcuni ambiti ecclesiali si stanno diffondendo progetti e proposte di benedizioni per unioni di persone dello stesso sesso». Ecco quindi l’interesse di andare a vedere le voci che si sono levate in Germania in reazione al documento in esame.
Tra le diverse, abbiamo selezionato quella del presidente della Conferenza episcopale tedesca (Dbk), nonché vescovo di Limburg, Mons. Georg Bätzing, succeduto al cardinal Reinhard Marx – sotto, e grazie, al quale il “Cammino sinodale” ha preso avvio; accanto a lui, quelle dei presidenti del IV Forum della Synodaler Weg, Mons. Helmut Dieser e Birgit Mock.
E quindi quelle, di segno si può dire “opposto”, di due prelati schierati tra le fila della “minoranza”, rappresentata da coloro che guardano con sguardo molto critico alle “spinte in avanti” che emergono dal loro Paese, preferendo rimanere fedeli al Magistero e attaccati a Roma: i due vescovo impegnati in Baviera, uno nella città di Passavia (Passau), Mons. Stefan Oster; e l’altro a Ratisbona, Mons. Rudolf Voderholzer.
BÄTZING: «PUNTI DA TENERE IN CONSIDERAZIONE»
«[…] Non ci sono risposte facili a domande come queste. Il “Cammino sinodale”, che la Conferenza episcopale tedesca ha avviato con il Comitato centrale dei cattolici tedeschi, si sforza quindi di discutere il tema del “vivere in buone relazioni” in modo globale, che tenga conto anche della necessità e dei limiti dello sviluppo dell’insegnamento della Chiesa. I punti di vista proposti oggi dalla Congregazione per la Dottrina della Fede devono, e naturalmente troveranno, una considerazione in queste discussioni». Così si è espresso il presidente della Dbk a poche ore dalla pubblicazione del documento, secondo quanto riportato dallo stesso sito della Conferenza episcopale.
Commento al quale ieri, 16 marzo, si è aggiunta una nota dei presidenti del IV Forum “Vivere in buone relazioni”, il vescovo di Acquisgrana Mons. Helmut Dieser e Birgit Mock, che leggono in chiave di apertura il documento, laddove affermano: «Il fatto che l’attuale documento da Roma mostri termini prevalentemente dinamici fa anche sperare in un possibile ulteriore sviluppo dell’insegnamento della Chiesa. Ci sentiamo obbligati a questo esercizio spirituale nel Cammino sinodale». E, prosegue Mock: «Le benedizioni non sono disponibili, è vero. Non dobbiamo però perdere l’occasione di riconoscere i fondamenti di Dio nell’amore di queste coppie».
OSTER: «GRATO A ROMA PER IL CHIARIMENTO»
Di taglio decisamente diverso è stata l’accoglienza del documento della Congregazione per la Dottrina della fede da parte del vescovo di Passavia (foto a lato) che, si legge sul sito della sua Diocesi, ha «espresso la sua gratitudine per il chiarimento da Roma» e si è detto speranzoso rispetto al fatto che questo «fornisca orientamento e quindi promuova anche una maggiore unanimità».
«Mons. Oster», prosegue la nota, «guarda anche al matrimonio cristiano, che è organizzato attorno all’amore reciproco, ai figli insieme e quindi, in modo speciale, è una scuola di vita, amore e fede. Dalla sua tradizione biblica, la Chiesa è quindi convinta che ci sia una speciale benedizione di Dio sull’unione dell’uomo e della donna, che si dispiega nel sacramento del matrimonio».
VODERHOLZER: «CONFERMATI AMORIS LAETITIA E IL CONCILIO VATICANO II»
Pur ponendo l’accento su aspetti differenti, la reazione di Mons. Voderholzer (foto a lato) è in tutto assimilabile a quella di Mons. Oster, in quanto a favore con cui è stato accolto il controverso documento.
Anch’egli ha ringraziato la Congregazione per la Dottrina della fede, della quale è membro dal 2014, e ha richiamato Amoris Laetitia: «Con l’istruzione di evitare analogie e somiglianze con il patto matrimoniale in un senso più ampio», ha affermato in merito il vescovo di Ratisbona, «viene esclusa la benedizione delle connessioni tra persone omosessuali». Inoltre, riporta VaticanNews, «Voderholzer ha anche ricordato ciò che il Concilio Vaticano II (1962-1965) ha insegnato sull’alleanza matrimoniale tra uomini e donne in conformità con la Scrittura e la tradizione della Chiesa».
Fonte foto Imagoeconomica
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