Ieri, 17 gennaio, nella basilica del Volto Santo a Manoppello, si è svolto l’antico rito istituito nel 1208 da Papa Innocenzo III che, nella seconda domenica successiva all’Epifania, detta di Omnis Terra portava la “Veronica” in processione dalla basilica vaticana nel vicino ospedale papale di Santo Spirito in Sassia. L’arcivescovo Georg Gänswein, prefetto della Casa Pontificia e collaboratore stretto da anni di Papa Benedetto XVI si è recato al santuario del “Volto Santo” di Manoppello proprio per la rievocazione dell’antico rito di “Omnis Terra”.
Gänswein ha ricordato che nel 2006 Benedetto XVI è diventato il primo papa in più di 400 anni a venerare l’immagine, situata in una chiesa che fa parte di un convento dei cappuccini. «Papa Benedetto non era venuto scalzo come papa Innocenzo, ma in elicottero da Castel Gandolfo a Manoppello su invito dell’arcivescovo Bruno Forte [di Chieti-Vasto]», ha detto Gänswein, segretario personale di Benedetto. «E ricordo ancora molto vividamente ogni momento di quell’incontro, così come il 15 maggio 2009, quando Benedetto XVI visitò il Santo Sepolcro di Gerusalemme, da cui il velo del Volto Santo – oltre che la Sindone di Torino – nasce come incomparabile notizia della risurrezione di Cristo dai morti».
Nella sua omelia Gänswein ha chiarito che crede nell’autenticità dell’immagine. Ricordò che nel 1208 «Papa Innocenzo III portò questa vera immagine del Signore, che vediamo e veneriamo qui sopra l’altare maggiore, umilmente come un monaco mendicante dall’antica Basilica di San Pietro a Roma ai malati della capitale, così come i pellegrini ammalati provenienti da tutta Europa, al vicino Ospedale dello Spirito Santo. Il papa più potente, e cosciente del potere, del Medioevo ha portato l’archetipo del Dio misericordioso a piedi nudi ai malati e ai morenti», ha detto.
«Prima di allora, questa preziosa icona del velo era stata tenuta nascosta per molto tempo. Con questo passaggio, l’immagine è venuta allo scoperto ed è diventata pubblicamente nota per la prima volta in tutta la Chiesa Cattolica Universale».
Gänswein ha osservato che nel calendario liturgico questa domenica è conosciuta come “Omnis terra” per le parole latine del Salmo 65: Omnis terra adoret te, Deus, et psallat tibi! (“Tutta la terra ti adori e ti lodi, o Dio; canti in lode del tuo nome.”). Ha detto che era importante ricordare, in questo momento in cui il coronavirus rivendica vite in tutto il mondo, che Innocenzo III ha portato l’immagine ai malati e ai poveri, piuttosto che agli studiosi e ai nobili.
«Perché tutto il mondo è improvvisamente minacciato da un virus invisibile, tutti i continenti, tutti i colori della pelle, le nazioni e le religioni – veramente tutte le persone di questa terra, giovani e vecchi. Tutto il mondo teme improvvisamente malattie e morte insieme, dalla Terra del Fuoco a Vladivostok», ha detto. «Quindi è stato per me un sacro dovere oltre che una grande gioia venire oggi, nonostante tutti gli ostacoli del coronavirus, da Roma a Manoppello, dove al momento nessun pellegrino può venire a causa della pandemia. Sono venuto a portare il Volto Santo, almeno attraverso le immagini in movimento della televisione, a quante più persone ammalate e sole possibile».
Gänswein ha detto di ricordare di aver accompagnato Benedetto XVI al santuario «come se fosse ieri». Ha detto che il papa aveva deciso, «nonostante qualche resistenza», di fare il viaggio poco prima di visitare la sua patria bavarese. In un discorso, Benedetto ha descritto il santuario come «un luogo dove possiamo meditare sul mistero dell’amore divino, contemplando l’immagine del Volto Santo». Gänswein ha continuato: «Papa Benedetto… il 1 ° settembre 2006 ha riportato il volto personale e umano di Dio alla Chiesa e al mondo intero. Veniva tutto solo e non nell’entourage dei suoi consiglieri o dei canonici di San Pietro. Ed è venuto timido e riservato, come è il suo modo, e solo per la contemplazione e la preghiera».
L’arcivescovo ha poi concluso: «Per questo vi ringrazio ancora di tutto cuore, così come tutti i frati dell’Ordine dei Cappuccini e tutti i cittadini di Manoppello, e oggi vi ringrazio ancora soprattutto e personalmente per il prezioso privilegio di celebrare qui la Santissima Eucaristia con voi per tutti i malati e le sofferenze di tutta la terra, sotto lo sguardo misericordioso di Cristo: “Ecco l’Agnello di Dio, ecco Colui che toglie i peccati del mondo!”». (Fonte)
Qui il video dell’omelia, a partire dal minuto 26 circa.
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