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Cagliari: l’altra faccia del Covid, i nuovi poveri. Parla un sacerdote
NEWS 3 Dicembre 2020    

Cagliari: l’altra faccia del Covid, i nuovi poveri. Parla un sacerdote

Il quotidiano Castedduonline.it intervista don Giuseppe Luxoro, da oltre dieci anni parroco della chiesa di san Giacomo nel rione di Villanova, Cagliari, porta avanti un’opera di aiuto immediato per tutti coloro che a causa del Covid non riescono più a far fronte, non solo alle spese, ma anche ai bisogni essenziali delle proprie famiglie.

Don Giuseppe spiega che le «richieste [di aiuto] sono raddoppiate, vengono a bussare una trentina di persone. La nostra gente, anche se ha bisogno, vive con una dignità encomiabile, arrivano da noi quando sono nel bisogno proprio estremo. Ci sono famiglie e persone anziane con pensioni bassissime, anche di 350 o 400 euro, come si fa a vivere così?». Aggiungendo: «Troppo basse [le pensioni], come si può campare con meno di 500 euro? Chi ci governa deve smetterla, porti le pensioni almeno al livello del reddito di cittadinanza»

Con il Covid infatti la situazione è peggiorata «C’erano persone che avevano lavoretti e che ora sono disoccupati. Chi lavorava nelle palestre, bidelli, camerieri che non possono lavorare perché il bar o il ristorante ha chiuso, anche giovani. E poi le famiglie, in difficoltà perché non possono pagare le tasse universitarie ai figli a causa del reddito bassissimo. Il Covid ha aumentato i casi come questi dappertutto, nel nostro rione c’è tanta gente che si dà da fare e aiuta, portano da noi quello che possono. Noi aiutiamo per quello che ci è possibile, loro sanno che io ci sono sempre e abbiamo anche l’associazione di volontariato della conferenza vincenziana che si riunisce ogni due giovedì del mese e anche loro assistono i poveri e le persone in difficoltà. Non abbiamo mai negato niente a nessuno, per ora stiamo riuscendo a continuare ad aiutare».

La situazione venutasi a creare con la pandemia preoccupa molto: «Quando finirà? Per quanto tempo si andrà aventi così? La gente, inizialmente fiduciosa, spera nel futuro. Speriamo che il Covid non spenga anche le speranze nel futuro, altrimenti qui andiamo proprio male».