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Covid 19, «Guardiamoci dalla morte sociale», il monito del vescovo di Pavia
NEWS 8 Novembre 2020    di Redazione

Covid 19, «Guardiamoci dalla morte sociale», il monito del vescovo di Pavia

«Scrivo come vescovo di una città bella e ricca di storia, Pavia, e come pastore avverto crescere nella gente disagio e stanchezza, talora rabbia; come cittadino, ho a cuore l’Italia, nazione dotata di risorse d’ingegno e di creatività» esordisce, per poi esprimere le sue preoccupazioni: «Un lock down totale, con il blocco della maggior parte delle attività lavorative e con la sospensione per settimane della scuola in presenza, sarebbe un colpo terribile e insostenibile per la nostra economia e per la tenuta psicologica e sociale del paese. Non si muore solo di Covid o di altre malattie, esiste anche una “morte sociale” e culturale che fa le sue vittime nelle famiglie e nelle persone più fragili»

Corrado Sanguineti parla poi del sostegno da dare agli operatori sanitari e rimarca l’importanza di «tenere insieme la doverosa cura della salute pubblica con la tutela del bene comune che abbraccia varie dimensioni» e poi spiega: «Se sono primarie la vita e la salute dei cittadini, sono altrettanto importanti le condizioni di vita assicurate dal lavoro e dallo svolgimento delle attività economiche, così come dovrebbero essere altrettanto prioritarie l’istruzione e la formazione, nelle scuole pubbliche (statali e paritarie) e nelle università».

Il vescovo di Pavia ricorda poi l’importanza di dare spazio alle attività di teatri e di cinema, così come alla coltivazione delle arti e della musica e poi rimarca: «se sono servizi essenziali i negozi di alimentari, i supermarket, le farmacie, gli uffici postali, sono servizi essenziali anche quelli che si realizzano nei luoghi di culto, cattolici o di altre espressioni religiose, soprattutto con le attuali norme di sicurezza e con concorso ridotto di persone alle celebrazioni. Uno Stato intelligentemente laico tutela la dimensione religiosa della vita, che si esprime e si alimenta in luoghi e gesti che danno orizzonte e respiro a tanti uomini e donne».

«Allo stesso tempo», ha osservato, «è indispensabile l’organizzazione di un sistema di trasporti per gli studenti e i docenti, utilizzando l’apporto delle agenzie private di viaggi, che hanno un parco di pullman fermo. Non deve, infine, mancare un aiuto efficace e rapido per le tutte categorie che vedono ridotte o interrotte le attività lavorative, nel campo della ristorazione, dello spettacolo, del divertimento, dello sport».

Il vescovo ha infine parlato di un grande «sforzo d’intesa e di lavoro comune tra tutte le forze politiche e sociali, e da parte della Chiesa italiana, oltre all’impegno nel campo della carità e del volontariato, condiviso con altri soggetti responsabili e attivi, c’è la volontà d’essere una presenza positiva e costruttiva nel paese, che ha bisogno di uno “scatto” di coesione, di creatività e di passione, in un’attenzione vigile al bene intero delle persone e delle famiglie».


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