L’evento “Rosario alle porte del cielo”, che si terrà dall’1 all’8 novembre, spera di unire migliaia di persone in tutto il mondo nella preghiera per i bambini non ancora nati. L’iniziativa, nota in polacco come Różaniec Do Granic Nieba, nasce da un’idea degli organizzatori dell’evento Rosary to the Borders 2017, quando più di un milione di polacchi hanno pregato il rosario ai confini del Paese. L’incontro ha ispirato altri paesi a tenere eventi simili. L’anno scorso, gli organizzatori hanno riunito decine di migliaia di persone per un incontro di preghiera noto come Polonia sotto la croce.
L’iniziativa del rosario arriva nel mezzo delle proteste diffuse in Polonia a seguito di una storica sentenza del tribunale sull’aborto. I manifestanti hanno interrotto le messe in tutto il paese dopo che la corte costituzionale ha stabilito il 22 ottobre che una legge che consente l’aborto per anomalie fetali era incostituzionale. La sentenza, inappellabile, potrebbe portare ad una significativa riduzione del numero di aborti nel Paese. I video sui social media hanno mostrato manifestanti che interrompevano le messe domenicali mentre tenevano cartelli a sostegno dell’aborto. Hanno anche lasciato graffiti sulla proprietà della chiesa, vandalizzato una statua di San Giovanni Paolo II e cantato slogan contro il clero, oltre a bloccare strade e ponti. L’aborto continuerà a rimanere legale nei casi di stupro, incesto e rischio per la vita della madre.
Il “Rosario alle porte del cielo” è iniziato il giorno di Ognissanti. Gli organizzatori hanno affermato che i cattolici possono aderire all’iniziativa in qualsiasi giorno recitando una serie di preghiere, incluso il S. Rosario, in un cimitero, davanti a una croce, in una parrocchia o a casa. Sul sito web dell’iniziativa, gli organizzatori hanno scritto: «Le conseguenze dell’uccisione dei bambini non nati diventano sempre più visibili e ci colpiscono sempre di più». «Con questa preghiera di espiazione vogliamo riparare a Dio per il peccato dell’aborto e ricompensare le sofferenze dei bambini non nati. Vogliamo salvare la Polonia e il mondo dalle conseguenze di questo peccato». (Fonte)
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