Una proposta di legge per rendere l’utero in affitto un reato universale, ovvero un testo che si propone di punire i nostri concittadini che hanno ricorso a questa pratica all’estero.
«Credo che una battaglia come questa», dice Giorgia Meloni al Timone, «non possa essere terreno di scontro ideologico. In altre Nazioni d’Europa, come in Spagna o in Svezia, è bipartisan il no all’utero in affitto e anche a sinistra spesso si considera questa pratica come una forma di nuova schiavitù delle donne. Purtroppo, per ora una presa di posizione netta non è stata assunta dalla sinistra italiana e ci sono molti aspetti di ambiguità. Mi piacerebbe che anche nella nostra nazione nascesse un fronte, oltre gli schieramenti e gli steccati».
Anche l’onorevole Carfagna, firmataria di una proposta di legge analoga a quella firmata da Giorgia Meloni, sottolinea che «la Commissione giustizia ha abbinato due proposte di legge che vanno nella stessa direzione. Ora mi auguro che il fronte avverso alla surrogazione di maternità diventi trasversale in Parlamento come lo è nel Paese. Non è questione di partito, né di essere laici o cattolici, di destra o di sinistra, quanto piuttosto di una sensibilità concreta, sincera e non formale al tema dei diritti umani».
Sul Timone le interviste a Giorgia Meloni e Mara Carfagna di Raffaella Frullone e Giulia Tanel.
Con un intervento di Costanza Miriano: «È una emergenza per tutti: non salga vano al cielo il grido di donne a cui strappano i figli e quello dei bimbi che non trovano la loro mamma…» (per leggere il Primo piano acquista il Timone o abbonati)
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