Stanno facendo il giro del mondo le parole pronunciate dal Papa nel docufilm “Francesco“ di Evgeny Afineevsky, presentato oggi in anteprima mondiale al Festival del cinema di Roma, nella sezione Eventi Speciali. Queste le dichiarazioni del Papa secondo il virgolettato attribuitogli dal quotidiano Avvenire:
«Le persone omosessuali hanno il diritto di essere in una famiglia. Sono figli di Dio e hanno diritto a una famiglia. Nessuno dovrebbe essere estromesso o reso infelice per questo. Ciò che dobbiamo creare è una legge sulle unioni civili. In questo modo sono coperti legalmente. Mi sono battuto per questo».
Il video che ormai circola in rete, trasmesso anche dalla Rai, conferma le parole del Papa. Come scrive giustamente il quotidiano dei vescovi italiani, Francesco si è sempre contraddistinto nel suo pontificato per l’accoglienza delle persone con orientamento omosessuale.
Ricordiamo che nel documento del magistero frutto della doppio sinodo sulla famiglia, Amoris laetitia, papa Francesco ha scritto che «circa i progetti di equiparazione al matrimonio delle unioni tra persone omosessuali, non esiste fondamento alcuno per assimilare o stabilire analogie, neppure remote, tra le unioni omosessuali e il disegno di Dio sul matrimonio e la famiglia» (AL, n° 251).
E sempre per restare al magistero c’è la nota della Congregazione per la dottrina della fede del 2003 intitolata “Considerazioni circa i progetti di riconoscimento legale delle unioni tra persone omosessuali”. Il documento, firmato cardinale Joseph Ratzinger, è espressamente approvato da papa Giovanni Paolo II, pertanto rientra tra gli atti del magistero ordinario pontificio, non infallibili, ma tali da richiedere «un religioso ossequio dell’intelletto e della volontà». Questa la conclusione del documento:
«La Chiesa insegna che il rispetto verso le persone omosessuali non può portare in nessun modo all’approvazione del comportamento omosessuale oppure al riconoscimento legale delle unioni omosessuali. Il bene comune esige che le leggi riconoscano, favoriscano e proteggano l’unione matrimoniale come base della famiglia, cellula primaria della società. Riconoscere legalmente le unioni omosessuali oppure equipararle al matrimonio, significherebbe non soltanto approvare un comportamento deviante, con la conseguenza di renderlo un modello nella società attuale, ma anche offuscare valori fondamentali che appartengono al patrimonio comune dell’umanità. La Chiesa non può non difendere tali valori, per il bene degli uomini e di tutta la società».
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