Questa mattina papa Francesco ha incontrato il cardinale George Pell in udienza privata, come riporta il bollettino della Sala stampa vaticana.
Rientrato a Roma il 30 settembre dopo circa 3 anni di assenza, l’ex super segretario dell’economia vaticana incontra il Papa dopo la bufera che è scoppiata in seguito alle dimissioni del cardinale Angelo Becciu e lo scandalo che sta sconquassando le finanze vaticane a proposito di alcuni movimenti «opachi».
In questi giorni, fra l’altro, sono stati rivisti anche i vertici dello Ior da cui è stato escluso il cardinale Segretario di stato Pietro Parolin (sostituito dal cardinale Giuseppe Petrocchi vescovo de L’Aquila).
Il cardinale Pell, assolto dall’Alta corte australiana dalla condanna per abusi, dopo circa 400 giorni di galera, ritorna faccia a faccia con il Papa e probabilmente avrà potuto raccontare anche la sua versione dei fatti, visto che da segretario per l’economia incaricato di accentrare e rendere più trasparente le finanze vaticane ha conosciuto sulla sua pelle le resistenze che provenivano dall’interno della curia.
Un ritorno, quello del «ranger», da vincitore morale su più fronti. Il Timone, proprio nel numero di questo mese, offre ai lettori la testimonianza di alcuni stralci tratti dal diario che il cardinale australiano ha scritto durante la prigionia. Lo spessore spirituale del porporato australiano che emerge da questo scritto vola più alto di tutti i corvi che gracchiano qua e là svolazzando sulle sacre stanze. Il Papa ha un leale collaboratore in più.
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