Lo Stato Islamico, noto anche come ISIS, ha invaso il nord dell’Iraq nel 2014. Le loro forze si sono spinte fino alla pianura di Ninive, sede di numerose città a maggioranza cristiana, costringendo oltre 100.000 cristiani a fuggire. Durante la loro occupazione, i militanti dell’Isis hanno distrutto case e attività commerciali cristiane. Anche alcune chiese sono state distrutte o gravemente danneggiate. Per mantenere alta l’attenzione sulla persecuzione dei cristiani diverse chiese nella diocesi di Malaga, in Spagna, stanno mostrando un calice che è stato trafitto da alcune fucilate proprio dallo Stato Islamico.
Il calice è stato salvato da una chiesa siro-cattolica nella città di Qaraqosh, nella pianura di Ninive in Iraq ed è stato portato nella diocesi di Malaga da Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN) per essere esposto durante le messe offerte per i cristiani perseguitati. «Questo calice è stato usato dai jihadisti per il tiro al bersaglio», ha spiegato Ana María Aldea, delegata ACN a Malaga. «Quello che non immaginavano è che sarebbe stato riconsacrato e portato in molte parti del mondo per celebrare la messa in sua presenza. Con questo, vogliamo rendere visibile una realtà che a volte vediamo in televisione, ma di cui non siamo realmente consapevoli».
Lo scopo di esporre il calice durante la messa, ha detto Aldea, è «rendere visibile agli abitanti di Malaga la persecuzione religiosa che molti cristiani soffrono oggi, e che esiste fin dai primi giorni della Chiesa». Secondo la diocesi, la prima messa con questo calice si è svolta il 23 agosto nelle parrocchie di San Isidro Labrador e Santa María de la Cabeza nella città di Cártama, il calice sarà nella diocesi fino al 14 settembre. «Quando vedi questo calice con l’ingresso e l’uscita del proiettile, è allora che ti rendi conto della persecuzione che i cristiani stanno subendo in questi luoghi», ha aggiunto Aldea.
Nel 2016 l’Unione Europea, gli Stati Uniti e la Gran Bretagna hanno dichiarato “genocidio” gli attacchi dello Stato Islamico ai cristiani e ad altre minoranze religiose. L’ISIS è stato in gran parte sconfitto e cacciato dal suo territorio in Iraq, tra cui Mosul e le città della pianura di Ninive, nel 2017. Un buon numero di cristiani è tornato in queste terre devastate per ricostruire tutto di nuovo, ma molti rimangono riluttanti a tornare a causa dell’instabilità della situazione. (Fonte)
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