Seicento anni fa, nel 1420, Filippo Brunelleschi iniziava una delle imprese più complesse della storia dell’architettura e dell’ingegneria: la costruzione della cupola della cattedrale di Santa Maria del Fiore a Firenze.
Terminata nelle sue parti principali nel 1434, ma inaugurata nel 1436, l’opera verrà poi conclusa nella sua sommità con la lanterna, progettata dal Brunelleschi ma realizzata dopo la sua morte. Solo nel 1466, infine, verrà collocata sulla sua cima la sfera di bronzo dorata sormontata dalla croce, e contenente delle reliquie sacre. Ma già nel 1434 l’impatto visivo e simbolico di un’opera così titanica doveva essere indimenticabile, se l’architetto e umanista Leon Battista Alberti decise di raccontarne la meraviglia in apertura al suo trattato sulla pittura, dedicandolo proprio al Brunelleschi.
Seicento anni fa, nel 1420, Filippo Brunelleschi iniziava una delle imprese più complesse della storia dell’architettura e dell’ingegneria: la costruzione della cupola della cattedrale di Santa Maria del Fiore a Firenze. Terminata nelle sue parti principali nel 1434, ma inaugurata nel 1436, l’opera verrà poi conclusa nella sua sommità con la lanterna, progettata dal Brunelleschi ma realizzata dopo la sua morte. Solo nel 1466, infine, verrà collocata sulla sua cima la sfera di bronzo dorata sormontata dalla croce, e contenente delle reliquie sacre. Ma già nel 1434 l’impatto visivo e simbolico di un’opera così titanica doveva essere indimenticabile, se l’architetto e umanista Leon Battista Alberti decise di raccontarne la meraviglia in apertura al suo trattato sulla pittura, dedicandolo proprio al Brunelleschi.
Per l’Alberti era chiaro che la cupola non era solo un portento ingegneristico…
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