«Questa legge mette in discussione il rispetto della vita umana con il mercato di embrioni e la distruzione di embrioni». Va subito al punto il vescovo di Fréjus-Toulon, monsignor Dominique Rey, a proposito della nuova legge sulla bioetica approvata dall’Assemblea nazionale francese che apre alla cosiddetta «provetta per tutti».
Intervistato da Boulevard Voltaire, il vescovo francese dice che in questa legge c’è anche «un’attitudine eugenetica» mediante una «generalizzazione delle indagini prenatali per rintracciare embrioni portatori di anomalie» genetiche. E poi ci sono gli «embrioni transgenici che stanno rompendo il confine tra uomo e animale». Infine, « i bambini vengono privati del padre intenzionalmente e legalmente».
«Tutte queste disposizioni», conclude Rey, «sono una profonda offesa alla vita e ai principi dell’umanità. L’umanità inizia con il bambino piccolo, e anche prima di essere un bambino piccolo, inizia con l’embrione nel grembo di sua madre». Un principio che, è bene sottolinearlo, non è un ideale cattolico, ma una realtà attestata anche dalla scienza, a meno che si abbia della persona umana un concetto funzionalista e riduttivo.
«Diventando un gruppo di minoranza, i cristiani devono organizzarsi molto meglio per trovare il modo di far sentire alla società nel suo insieme una voce che difenda l’uomo da tutti questi abusi», afferma monsignor Rey. «Questa è una grande sfida per noi. Mi sembra che dobbiamo anche essere collegati, in un rapporto profondo e in collaborazione con altri paesi europei».
Questo ruolo è testimoniato dalla storia «fin dalle origini del cristianesimo», per questo il «cristiano non esita a dare la sua vita». La fa perché, dice ancora il vescovo di Fréjus-Toulon, «ci sono questioni che sono assolutamente fondamentali per il futuro dell’umanità. Penso che oggi abbiamo bisogno di una voce forte».
«Più siamo in minoranza, più dobbiamo esprimerci con determinazione, senza violenza o aggressività, ma in maniera determinata. La nostra sfida è la formazione di una nuova élite politica. Iniziamo con le nuove generazioni. Oggi assistiamo a una crisi nel mondo politico e nel pensiero politico. Le grandi utopie sono finite in cenere e nel sangue. Siamo dentro una politica senza visione e senza prospettiva. Come cristiano, c’è una profezia da sviluppare».
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