Si è tenuta sabato 25 luglio la Santa Messa al santuario del Monte Lussari in occasione dei 660 anni di fondazione, a concelebrarla i vescovi di Udine, Lubiana, Capodistria e Gurt-Klagenfurt. Riportiamo alcuni stralci dell’omelia tenuta da monsignor Andrea Mazzocato, vescovo di Udine.
Di Andrea Mazzocato*
(…) La preghiamo, [Maria, Madre dell’unità], da questo santuario di Monte Lussari che da 660 anni è un segno di unità posto nel cuore del continente europeo. È il “santuario dei tre popoli” che nei secoli hanno formato l’Europa; diversi tra loro per lingua e tradizioni, ma uniti dalle comuni radici cristiane che questo santuario ricorda.
Eredi di una millenaria tradizione cristiana e di tanti pellegrini che ci hanno preceduto nei secoli sul Monte Lussari, ci siamo oggi riuniti per testimoniare che i popoli europei possono avere ancora una speranza di unità e di solidarietà reciproca se si riconoscono tutti figli di Dio raccolti sotto la croce di Gesù e il manto della Vergine Madre. (…)
Affidiamo, poi, all’intercessione di Maria tutti i politici e gli amministratori che in questo momento sono chiamati a governare i destini dei loro popoli. Tocca a loro difendere e potenziare il grande progetto di un’Europa unita come una sinfonia di tradizioni e culture diverse irrorate dall’unica linfa vitale che è il Vangelo di Gesù. Quando questa linfa viene meno, cominciano a scorrere liquidi tossici che infettano la società fino a corrompere anche le leggi che dovrebbero salvaguardare il bene comune. Purtroppo non possiamo non constatare che questa intossicazione delle menti, dei cuori e delle coscienze è in atto con segni preoccupanti. Pensiamo all’offuscamento del senso della dignità della persona dal suo concepimento alla sua morte fisica, a certi stravolgimenti del significato della famiglia, alla miopia nel vedere i bisogni dei più deboli, degli “scarti” secondo il linguaggio di Papa Francesco.
Stiamo lottando per uscire dall’inquietante pandemia che ha colpito anche tutti i popoli europei. Invochiamo la Vergine delle Grazie perché ci liberi da questo male. Ed invochiamola, con altrettanta fede, perché questa prova a cui ci ha sottoposto il coronavirus, sia un passaggio di purificazione che rinnova nelle popolazioni europee la linfa della fede cristiana della quale il Santuario di Monte Lussai è da tanti secoli un faro luminoso posto al confine dei tre popoli. (fonte: Diocesi di Udine)
*Arcivescovo di Udine
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