La persecuzione violenta di tutte le religioni; i diritti negati delle minoranze etniche; i campi di concentramento spacciati sardonicamente per “scuole di avviamento professionale” di cui i rilevamenti radar hanno documentario l’esistenza oltre ogni ragionevole dubbio; l’aborto a cui sono costrette per legge tutte le coppie cinesi dopo la nascita del secondo figlio: l’espianto forzato di organi dai corpi dei prigionieri di coscienza per alimentare il turpe commercio clandestino dei trapianti; un numero altissimo di condanne capitali eseguite ogni anno e coperte dal segreto di Stato, che gli specialisti dei diritti umani valutano nell’ordine delle migliaia; la democrazia negata a Hong Kong; le gravi responsabilità dovute a ritardi e a menzogne nella diffusione del coronavirus; e un progetto colossale per riscrivere quel che resta della globalizzazione secondo i canoni del neo-post-comunismo cinese, colonizzando popoli e Paesi.
Questa è la fotografia della Cina di oggi, un Paese totalitario dove ogni libertà è conculcata, ma che troppo spesso viene coperto a livello internazionale da governi complici del suo business, vittime volontarie della colossale macchina della propaganda di Pechino. Come è possibile allora continuare a volgere lo sguardo altrove?
Una serata di salutare contro-informazione può contribuire ad aggiustare il tiro
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