Era una giornata di lavoro qualunque, un 2 di maggio che non prometteva nulla di speciale. E invece, in maniera del tutto inaspettata (… ma evidentemente non casuale!), quel sabato di inizio maggio rimarrà per sempre impresso nella memoria di Monica Salinas, ma soprattutto nei genitori del piccolo Lucas Pearson, un bimbo di appena nove mesi affetto da una patologia cardiaca che è andata a determinare problemi a livello di alimentazione.
Ma riavvolgiamo un attimo il nastro: siamo in Idaho, nel nord-ovest degli Stati Uniti d’America, nel pieno dell’emergenza da Covid-19, con tutto quello che questa situazione ha comportato, e ancora comporta. Monica è una donna nubile di 41 anni che fa consegne per Amazon. Il 2 maggio si è trovata a dover effettuare una consegna a casa di Lucas e, grazie a un cartello appeso dai genitori del piccolo sulla porta di ingresso con il quale ringraziavano i fattorini per il loro prezioso lavoro di consegna di forniture atte a preservare la condizione di salute del loro bambino, è venuta a conoscenza della sua storia di sofferenza. In tanti probabilmente avrebbero letto il foglio, magari si sarebbero anche emozionati, ma poi sarebbero passati velocemente oltre: le consegne da realizzare in giornata sono tante e ogni minuto è prezioso. Non così però Monica, persona di grande fede, che ha deciso di fermarsi qualche attimo sulla soglia della casa di quelle persone sconosciute per pregare per il piccolo Lucas, per poi farsi un segno di croce e allontanarsi a passo veloce.
«Stavo consegnando un pacco», racconterà poi la donna alla CNA, «e ho visto un messaggio sulla porta che spiegava che il bambino a casa aveva bisogno di molte cose ed era grato per noi che le consegnavamo. Mi ha toccato il cuore. Ho detto: “Carissimo Dio, per favore, proteggi questa famiglia attraverso il tuo Preziosissimo Sangue e questo bambino, in modo che possa crescere fino a diventare un uomo”».
Il momento di raccoglimento e preghiera di Monica non è sfuggito ai coniugi Pearson, che hanno visto il video registrato dalla telecamera di sicurezza: postato su Facebook, il video è diventato in breve tempo virale, superando le 100.000 visualizzazioni e registrando anche passaggi su emittenti televisive nazionali. «Mio marito ed io abbiamo visto la scena e abbiamo iniziato a piangere», ha dichiarato alla CNA Raquel, la madre di Lucas. «Eravamo molto grati che uno sconosciuto avesse trascorso del tempo della sua giornata molto impegnativa per pregare per il nostro bambino».
Inutile dire che Monica è stata ben presto riconosciuta. La sua anziana madre, con la quale vive, non ha potuto far altro che riconoscere nel gesto di sua figlia un atteggiamento che contraddistingue la sua persona, nient’affatto estemporaneo o legato all’onda emotiva: «Apparteniamo entrambe a un coro nella nostra parrocchia. Monica canta, suona la chitarra e prega sempre Dio con tutta l’anima». Affermazione, questa, che trova un riscontro effettivo nel fatto che, nonostante la visibilità ottenuta, Monica abbia mantenuto un atteggiamento umile, sempre orientato a Nostro Signore: secondo quanto ha dichiarato, la sua speranza è infatti quella che il video stimoli le persone (a tornare) alla preghiera. «Dio è sempre stato molto importante in tutta la mia vita… e vorrei far sapere a tutti che Dio è buono. Dico sempre alla gente, ogni giorno, che Dio è buono, un giorno alla volta».
Potrebbe interessarti anche