A Bologna, il Lunedì di Pasqua, l’arcivescovo Matteo Zuppi ha deposto davanti alla Sacra immagine della Beata Vergine di San Luca i nomi di quanti sono morti in queste settimane. Durante l’omelia della celebrazione eucaristica l’arcivescovo ha detto: «Un duello (Tra vita e morte) vero e reale, non virtuale. È quello che abbiamo visto in queste settimane entrare nelle nostre case e strappaci persone care. Una lotta che si è combattuta in tanti luoghi per difendere la vita. Ringraziamo quanti hanno aiutato in questo duello tra l’amore e la vita. Da che parte stiamo in questo duello? Non ci sono terze soluzioni. È un luogo, questo Santuario, che ci orienta nelle due dimensioni della nostra vita: quella terrena e quella spirituale. Ho imparato a capire dove sono a Bologna cercando dove è San Luca. Quando la vediamo capiamo dove siamo e quanto manca. Questa casa ci aiuta a orientarci in cielo e in terra». Terminata la messa, l’immagine della Madonna è uscita per benedire tutta la Diocesi accompagnata dal lancio di razzi colorati. Anche il Sindaco di Bologna, Virginio Merola, ha partecipato alla Messa e alla benedizione dal piazzale del Santuario.
A Caltanisetta, Giovedì Santo, giorno santissimo in cui viene commemorata l’Istituzione della Santissima Eucaristia e del Sacerdozio Cattolico, il Vescovo insieme al Clero e alle autorità cittadine si sono affidati completamente al Signore Gesù presente nel Santissimo Sacramento. Alle 11 di mattina è iniziata la processione del Vescovo Mario Russotto che recava l’ostensorio con Gesù Eucaristia fino a giungere alla Cattedrale di Santa Maria Nova. A mezzogiorno, dopo aver recitato alcune preghiere nella cappella di San Michele Arcangelo Patrono della Città, intonato il Tantum Ergo il Vescovo ha impartito la Benedizione Eucaristica al popolo e alla città dal portone del duomo con il Santissimo Sacramento. Successivamente il Venerdì Santo, 10 aprile, alle 17 nelle varie parrocchie è stata celebrata la Liturgia della Passione del Signore a porte chiuse e senza concorso dei fedeli. Al termine della Liturgia del Venerdì Santo, ogni parroco ha fatto l’ostensione della Croce percorrendo da solo alcune vie della parrocchia d’appartenenza.