Le massicce consegne di urne a Wuhan hanno sollevato nuovo scetticismo nei confronti dei dati sul coronavirus comunicati dalla Cina. Mentre le famiglie nella città della Cina centrale hanno iniziato a raccogliere le ceneri di coloro che sono morti a causa del virus questa settimana, le foto delle lunghe code venute a formarsi hanno iniziato a circolare sui social media e nei media locali mostrando anche il gran numero di urne consegnate nelle case funebri di Wuhan.
La Cina ha riportato la cifra ufficiale di 3.299 decessi correlati al coronavirus, con la maggior parte avvenuta a Wuhan, l’epicentro della pandemia globale. Ma alcune delle case funerarie hanno ricevuto spedizioni di 5.000 urne. Un giornalista di Caixin ha affermato che in febbraio i forni crematori dei Funeral Parlour hanno lavorato almeno per 19 ore al giorno.
Li Zehua, un ex presentatore televisivo della CCTV, di stanza a Wuhan per riferire dell’epidemia al resto del mondo, è stato arrestato e da oltre un mese non si sa nulla di lui. Sono scomparsi anche altri due giornalisti, Fang Bin e Chen Qiushi: anche loro mentre lavoravano a Wuhan.
Probabilmente non si saprà mail il numero esatto delle vittime cinesi del coronavirus. Durante i giorni del picco dell’epidemia a Wuhan, molti malati non hanno neanche avuto la possibilità di essere ricoverati in ospedale, non hanno ricevuto diagnosi e sicuramente non rientrano nelle statistiche comunicate. (fonti: QUI e QUI)