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È morto Carlo Casini, storico presidente Mpv. Il ricordo di Francesco Agnoli
NEWS 24 Marzo 2020    di Francesco Agnoli

È morto Carlo Casini, storico presidente Mpv. Il ricordo di Francesco Agnoli

Con la morte di Carlo Casini se ne va un altro dei personaggi storici del Movimento per la Vita italiano. Ci hanno lasciato, negli anni, Francesco Migliori, Giuseppe Garrone, Mario Paolo Rocchi, Mario Palmaro, e, appunto, Carlo Casini.

Tutti uomini diversi tra loro, per carattere, personalità, talora persino per opinioni. E purtuttavia amici. Tutti laici che hanno lottato per la promozione della vita innocente, contro l’ideologia di morte che ha attraversato il Novecento, a partire dall’epoca in cui l’aborto è stato introdotto nell’Urss comunista, prima, e nella Germania nazista, poi.

Tutti, a parte Palmaro (il più giovane), hanno vissuto direttamente il momento storico drammatico in cui anche l’Italia, il paese del papato, ha visto la legalizzazione dell’aborto per iniziativa di radicali, socialisti, liberali, comunisti e “cattolici del dissenso”. In un’epoca in cui difendere la vita nascente costava l’ostracismo del mondo, e spesso anche di tanti ecclesiastici, hanno fatto del loro meglio per resistere, per contrastare la marea montante del nichilismo e del radicalismo.

A parte Migliori, li ho conosciuti tutti: con tutti ho avuto modo di collaborare, e talora, di dissentire. Ora che anche Carlo se ne è andato, posso ricordare con gioia persino le nostre accese discussioni: ci siamo incontrati, ci siamo anche scontrati, ci siamo ritrovati.

Le sue numerose battaglie, i suoi libri, le sue innumerevoli conferenze, sono lì a dimostrare la passione che lo animava per una battaglia che è sia di ragione, che di fede. Casini, da giurista qual’era, ha sempre voluto difendere l’uomo, il diritto naturale, ma ha anche sempre saputo che il significato della vita umano può essere compreso solo alla luce della fede.

Se Dio non esiste, infatti, anche l’uomo non è nulla più di un flatus vocis, di un istante di tempo sperduto nell’immensità dei secoli.

Lui stesso ha espresso questi concetti in vari discorsi, raccolti in un libro a cura della figlia, Marina Casini, e intitolato La dimensione contemplativa nella difesa della vita nascente.

Scriveva Carlo Casini il 1 novembre 1985: “[…] Che cosa sono io, in realtà, in questa immensità popolata da miliardi di uomini come me, prima, dopo e accanto a me, se non un granello di sabbia che nessuno noterà mai? Sono un anonimo granello di sabbia. Tutto, improvvisamente, diviene banale. I miei slanci, i miei desideri, i mei dolori, la mia morte, in realtà, cadono nel silenzio più assoluto. Si è tentato di superare questa banalità cercando una trascendenza senza trascendenza, cercando cioè di trascendere il singolo nell’Umanità, nella Natura, nella Razza, nella Specie. Il singolo non conta- conta l’Umanità, la Natura, la Razza. Ma nessuno le ha mai incontrate per strada ed io resto solo con il mio bisogno di essere amato, di non passare invano”.

Vivere “davanti a Dio” significa non essere mai soli, sentirsi sempre guardati, amati, ma anche giudicati da Dio, piuttosto che dagli uomini (e per questo davvero liberi). Ebbene, Casini, che era un giudice, non ha temuto il giudizio degli uomini, di chi lo accusava di essere retrogrado, nemico delle donne, “malvagio” ecc.; ha preferito difendere tutta la vita i bambini nel grembo materno, cioè i più deboli e i più innocenti.

Può, un vero giudice, non avere a cuore gli innocenti? Non amare la giustizia, a costo di patire l’ingiustizia?

Concludo con un’altra citazione di Casini, tratta dal medesimo libro. Mi sembra appropriata per salutare un uomo che ora sta davanti a Dio, al Giudice buono che ha promesso che tutto ciò che abbiamo fatto “ad uno di questi piccoli” lo abbiamo fatto a Lui:

«La vita è un valore da spendere per sé. Va sottolineata la parola spendere, non godere. Questo verbo dà alla vita il significato di una moneta. La vita che ci è data è la moneta che abbiamo tra le mani per ‘comperare’ una vita più ricca, più piena, più completa. Noi dobbiamo far fruttificare questa vita. Ricordate la parabola del Vangelo: colui che ha cercato di conservare la moneta è dannato, chi, invece, ha cercato di trafficarla, è premiato».

Francesco Agnoli, presidente del MpV trentino


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