Fonte: Evangelique
«Ho avuto una vita semplice, ma impegnata. Ho lavorato come bracciante agricolo e ho raccolto frutta e verdura nei campi circostanti. La sera tornavo a casa per prendermi cura della mia famiglia. Non è stato tutto facile, ma ero felice», afferma. Il villaggio in cui viveva era prevalentemente musulmano e non ama i cristiani. Asia Bibi racconta le preoccupazioni quotidiane fino al giorno in cui, senza motivo, è accusata di blasfemia da parte dei vicini. «Non so esattamente perché questa vicina e sua sorella mi abbiano accusato di blasfemia, ma quello che so è che non mi amavano e che per loro era facile accusarmi perché ero cristiana. E poi, nessuno nel villaggio mi ha difeso…».
Al momento del verdetto, era il fraintendimento che predominava e una terribile sensazione di ingiustizia, poi nella solitudine della sua cella, una grande tristezza e preoccupazione per la sua famiglia che sapeva minacciata. «Il terzo giorno dopo la mia condanna, mentre pregavo, un uccello si posò sul davanzale della finestra e mi guardò», dice. «Gli ho chiesto: “Vieni da Dio?” E se ne andò. Ma poi è tornato ogni giorno per tre anni. Pensavo stesse parlando con me. Era per me il simbolo della speranza. Ho pregato molto durante la mia detenzione. Sola nella mia cella ho immaginato Gesù e gli ho parlato. Gli ho chiesto di liberarmi. Questo legame mi ha dato forza e speranza. Ho sempre creduto che la giustizia avrebbe trionfato e che sarei stata rilasciata».
Una donna musulmana e un custode cristiano la aiutano a superare questo lungo calvario. Con un po’ di ritardo apprende che i cristiani intercedono per suo conto e che Benedetto XVI chiede la sua liberazione. «Sono consapevole che la mia storia mi ha reso un simbolo in tutto il mondo. Sfortunatamente ci sono molti altri cristiani che sono stati accusati di blasfemia e che sono ancora in prigione oggi. Voglio far sentire la loro voce al mondo e difenderli, come altri mi hanno difeso, in modo che vengano rilasciati. Esorto le persone di tutto il mondo che mi hanno supportato a non abbandonarle». Oggi Asia Bibi ha perdonato coloro che l’hanno ferita e sta cercando di riguadagnare la sua salute prima di intraprendere una nuova tappa della sua vita.
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