L’arcivescovo di Lione, Philippe Barbarin, era colpevole di aver deliberatamente ostacolato la giustizia astenendosi dal denunciare le azioni di abuso del sacerdote Bernard Preynat (per fatti che risalivano agli anni Novanta). In sentenza di primo grado, l’anno scorso, i giudici avevano emesso una condanna a sei mesi con pena sospesa, dopo un calvario giudiziario di anni e soprattutto un linciaggio mediatico infinito nei confronti del cardinale.
Ora, dopo due giorni di dibattito e due mesi di lavori, la quarta sezione della Corte d’Appello di Lione, presieduta da Éric Seguy, ha deciso per l’assoluzione. Con il loro giudizio, i magistrati hanno ritenuto che il reato di omissione di denuncia di abuso contro minori non fosse stato commesso. Quattro anni di procedimenti giudiziari portano quindi all’assenza di una condanna. Le parti civili hanno rapidamente annunciato che avrebbero fatto appello alla Corte di Cassazione.
Questo serial giudiziario ha “inghiottito” tutte le attività del cardinale Barbarin. L’arcivescovo di Lione in Francia è diventato il capro espiatorio dell’opinione pubblica, scandalizzata dagli abusi sessuali commessi nella Chiesa; il caso deve far riflettere intorno a un fenomeno drammatico come quello degli abusi, anche per le situazioni giudiziarie che rischiano di colpire innocenti.
Prima ancora di conoscere l’esito del processo in primo grado, il cardinale aveva deciso di presentare le sue dimissioni a papa Francesco, che le aveva rifiutate in attesa del processo di appello. Un amministratore apostolico, nella persona dell’arcivescovo Michel Dubost, è stato tuttavia nominato il 24 giugno 2019 per governare una delle diocesi più prestigiose della Francia.
Ieri nel tardo pomeriggio il direttore della sala stampa vaticana, Matteo Bruni, ha diffuso un comunicato: «La Santa Sede ha appreso la notizia della sentenza della corte d’Appello di Lione nei confronti del Cardinale Philippe Barbarin e della decisione di Sua Eminenza di rimettere nuovamente il suo mandato nelle mani di Papa Francesco. Unitamente alla Conferenza Episcopale Francese, la Santa Sede riafferma la propria vicinanza a tutte le vittime di abusi, nella loro sofferenza, e alle loro famiglie e comunità, ed è al fianco della Chiesa di Lione, duramente provata. Il Santo Padre, che continua a seguire da vicino lo svolgimento di queste dolorose vicende, comunicherà la propria decisione a tempo debito».
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