«La Regione sostiene la famiglia naturale fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, così come previsto dalla Costituzione all’art. 29 quale soggetto primario di diritti e di doveri». È questa la prima frase del «manifesto valoriale» per le elezioni del Consiglio regionale dell’Umbria che si svolgeranno il prossimo 27 di ottobre.
Prendiamo atto, ancora una volta, che la tutela della famiglia naturale, prevista appunto dalla nostra Costituzione, ha bisogno di un «manifesto valoriale» per essere rispettata. Un altro segno dei tempi in cui viviamo. Niente è più scontato. Per questo le parole di Chesterton vengono sempre più spesso citate: «Noi ci ritroveremo a difendere non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto». Ed è per questo che c’è bisogno di mettere nero su bianco cosa è famiglia. Lo hanno fatto insieme l’Associazione Nazionale Famiglie Numerose, il Comitato Difendiamo i Nostri Figli, il Movimento per la Vita di Terni-Spoleto-Città di Castello, CitizenGo, Provita&Famiglia, Steadfast Onlus e Alleanza Cattolica, che hanno dato vita appunto al Manifesto.
Manifesto in cui si parla anche di tutela della vita: «La Regione sostiene la vita, dal concepimento fino alla morte naturale. Per questo la Regione: riconosce il valore sociale della vita nascente sul piano politico e culturale; garantisce la tutela anche alle altre fasce deboli della famiglia come disabili e anziani; esprime, con ogni possibile azione di sua pertinenza, il fermo contrasto all’incivile e barbara pratica dell’utero in affitto».
Il terzo e ultimo punto mette a tema invece la libertà educativa dei genitori: «La Regione garantisce la priorità educativa del padre e della madre nell’educazione dei figli, si oppone ad ogni imposizione e ingerenza nella formazione dei giovani sui temi sensibili di esclusiva pertinenza della famiglia provvede all’abrogazione della legge regionale L.R. n. 3/2017 – nell’ottica di combattere equamente tutte le forme di bullismo e discriminazione, non solo quello omofobico; si impegna a rendere accessibile alle famiglie, indipendentemente dal loro reddito, il diritto di far frequentare ai propri figli scuole pubbliche sia statali che paritarie».
Il testo verrà presentato giovedì 17 Ottobre, alle ore 18, presso il Centro Congressi “A. Capitini” di Perugia. Hanno confermato la loro presenza Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, il segretario della Lega Matteo Salvini e il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi, tutti a sostegno del candidato a presidente della Regione Donatella Tesei, che sottoscriverà il Manifesto.
«Questa iniziativa – scrivono le sette associazioni – è rivolta a tutti gli esponenti della politica umbra ma solo chi ha risposto al nostro appello per una Regione a misura di famiglia riceverà il sostegno delle nostre Associazioni».
Ancora una volta nessun nessun’altra forza politica ha risposto a un appello che è prima di tutto di buon senso, poi assolutamente in linea con la Costituzione che sempre più spesso è chiamata in causa soltanto quando fa comodo. Sinistra non pervenuta. La responsabilità politica di questo Manifesto resta dunque in mano ai partiti di centro-destra: possano farlo proprio, non solo firmandolo in campagna elettorale ma facendosi garanti dello stesso nel corso del loro mandato.
Altrimenti lo avranno tradito.
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