Pubblichiamo lo stralcio conclusivo dell’editoriale del vescovo di Pavia, monsignor Corrado Sanguineti, pubblicato su Il Ticino del 19/07/2019
di Corrado Sanguineti*
(…) Fatti come la vicenda di Vincent Lambert, come altre sfide dei nostri giorni, sono una provocazione grande per noi cristiani, per vivere innanzitutto la fede come possibilità di un’esperienza pienamente umana, per dare il nostro contributo, di testimonianza e d’idee, nel confronto con altri soggetti, nella vita sociale e politica, nel dibattito culturale e giuridico, rendendo presente l’umanesimo originale e integrale che deriva dalla concezione cristiana della vita e che può essere condiviso e riconosciuto, nella sua bellezza e ragionevolezza, anche da chi non vive espressamente la fede in Cristo e l’appartenenza alla sua Chiesa. Come afferma il Cardinale Bassetti nella sua recente intervista ad “Avvenire”: «Ci è chiesto di andare oltre la pura testimonianza per saper dare ragione di quello che sosteniamo».
L’11 luglio ricorreva anche la festa di San Benedetto abate, proclamato “patrono principale dell’intera Europa” da San Paolo VI cinquantacinque anni fa, il 24 ottobre 1964. Un uomo che «con la croce, con il libro e con l’aratro» (S. Paolo VI) seppe dare forma, attraverso l’opera dei suoi discepoli e dei suoi monaci, all’Europa cristiana, risorta sulle rovine dell’impero romano.
Anche oggi, nei nostri tempi, nelle nostre terre, abbiamo bisogno di presenze che, come San Benedetto, possano realizzare forme di vita nelle quali sia evidente a tutti la “convenienza” umana della fede, la sua bellezza e la sua verità: «Ciò di cui abbiamo soprattutto bisogno in questo momento della storia sono uomini che, attraverso una fede illuminata e vissuta, rendano Dio credibile in questo mondo. (…) Soltanto attraverso uomini che sono toccati da Dio, Dio può far ritorno presso gli uomini. Abbiamo bisogno di uomini come Benedetto da Norcia il quale, in un tempo di dissipazione e di decadenza, si sprofondò nella solitudine più estrema, riuscendo, dopo tutte le purificazioni che dovette subire, a risalire alla luce, a ritornare e a fondare Montecassino, la città sul monte che, con tante rovine, mise insieme le forze dalle quali si formò un mondo nuovo» (J. Ratzinger, “L’Europa nella crisi delle culture”, Subiaco, 1° aprile 2005). Solo così prenderà vita non una disumana “civiltà dello scarto”, dove chi è debole e fragile è messo in un angolo, invogliato a farsi da parte o addirittura “correttamente” eliminato, ma la “civiltà dell’amore” che in fondo ogni cuore attende e desidera. (fonte: Diocesi di Pavia)
*Vescovo di Pavia
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