Per soli 9 voti Ursula von der Leyen è stata eletta presidente della commissione europea, 383 voti a favore (su 733 votanti), la maggioranza necessaria prevista era di 374 voti. Ieri mattina ha tenuto il discorso programmatico in cui l’orientamento liberal e europeista del nuovo presidente è emerso con chiarezza.
IL DISCORSO
Più Europa. L’ex ministro della difesa della Germania di Angela Merkel ha chiarito subito che «chi vuole rafforzare l’Europa» potrà essere sicuro di «avermi dalla sua parte, ma sarò nemica di chi vuole indebolirla». E poi: «Noi vogliamo il multilateralismo, il commercio libero, noi difendiamo un ordine impostato sulla legge perché sappiamo che è il modo migliore per noi. Ma se vogliamo seguire la strada europea dobbiamo innanzitutto riscoprire la nostra unità».
Salario minimo. «Entro i primi 100 giorni del mio mandato, proporrò uno strumento legale per garantire che ogni lavoratore in Ue abbia un salario minimo equo. (…) Dovrebbero essere fissati salari minimi secondo le tradizioni nazionali, attraverso contrattazione collettiva o disposizioni di legge».
Clima. «Voglio che l’Europa diventi il primo continente neutro in Europa entro il 2050. Per fare questo presenterò un Green Deal per l’Europa nei miei primi cento giorni in carica. Presenterò la prima legge per tradurre in realtà l’obiettivo della riduzione delle emissioni di gas serra di almeno il 50% nel 2050. Trasformerò la banca per gli investimenti erupei in una banca per il clima».
Parità di genere. «Voglio realizzare un pilastro per i diritti sociali. E inizierò dal mio Paese: garantirò una piena uguaglianza nel mio gabinetto. Dal 1958 ci sono stati 183 commissari. Solo 35 sono state donne. Meno del 20 percento. Noi rappresentiamo metà della popolazione mondiale ma vogliamo la nostra giusta parte».
Migranti. «Il Mediterraneo è diventato una delle frontiere più letali al mondo. In mare c’è l’obbligo di salvare le vite. Nei nostri trattati e nelle nostre convenzioni c’è l’obbligo legale e morale di rispettare la dignità di ogni singolo essere vivente. L’Unione europea deve difendere questi valori, dobbiamo salvare le vite, dobbiamo ridurre l’immigrazione irregolare, dobbiamo lottare contro i trafficanti e gli scafisti, dobbiamo tutelare il diritto all’asilo e dobbiamo migliorare la condizione dei profughi per esempio attraverso i corridoi umanitari».
Erasmus. «Voglio più giustizia e equità per i giovani. Il nostro compito è realizzare i loro obiettivi. Per questo motivo farò sì che la garanzia per i giovani, funzioni in ogni Paese. Sosterrò l’iniziativa del parlamento europeo di triplicare il bilancio di Erasmus nel prossimo bilancio».
Brexit. «Per la prima volta nel 2016 un Paese membro ha deciso di abbandonare l’Unione europea. Questa è una decisione seria, le deploriamo ma la rispettiamo. D’allora insieme al governo in carica nel Regno Unito l’Ue ha lavorato strenuamente per garantire un’uscita ordinata. Sono disposta a concedere un’ulteriore proroga nel caso fosse necessaria per evitare esiti gravi. In ogni modo il Regno Unito rimarrà il nostro alleato e un Paese amico».
IL VOTO
383 voti a favore e 374 contrari. Hanno votato a favore della von der Leyen i Popolari (tra cui Forza Italia), i Liberali e i tre quarti dei Socialisti tra cui i voti del Pd (hanno detto no i socialisti tedeschi della Spd, gli austriaci, gli olandesi, i belgi e i greci). Contrari sono stati i Verdi e i sovranisti di Identità e Democrazia, spaccati i Conservatori e Riformisti. Probabilmente hanno pesato in modo decisivo per l’elezione della von der Leyen i 14 voti a favore del M5s, mentre hanno votato contro i 29 eurodeputati della Lega e quelli di Fratelli d’Italia. Per la neo presidente quindi una maggioranza molto eterogenea che tiene insieme, giusto per restare ai partiti italiani, Forza Italia, Pd e M5s: un ircocervo dal futuro incerto.
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