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Il miracolo dello Scapolare, segno della protezione materna di Maria
NEWS 16 Luglio 2019    di Raffaella Frullone

Il miracolo dello Scapolare, segno della protezione materna di Maria

«Riportato in vita da Dio». La notizia di quello che per i protagonisti ha tutta l’aria di essere un miracolo è stata divulgata esattamente tre anni fa da Joseph Pronechen, sulle colonne del National Catholic Register. In occasione della festa della Beata Vergine Maria del Carmelo, il 16 luglio, Pronechen ha raccontato quanto riferitogli da padre John Higgins, che allora prestava servizio nella chiesa di San Raimondo Nonnato a Downey, vicino a Los Angeles, in California. Il sacerdote gli aveva parlato di quanto accaduto qualche anno prima, quando svolgeva il suo ministero nei pressi di Santa Barbara.

Una sera, dopo aver celebrato la Messa, si preparava a godersi un barbecue insieme a un gruppo di giovani. Ricevette una chiamata d’emergenza dall’ospedale: un anziano era appena stato ricoverato per infarto e la situazione era molto critica. A chiamare il sacerdote era stata Ann, la responsabile delle infermiere, che era della parrocchia di padre Higgins.

La corsa in ospedale scattò immediatamente, ma una volta arrivato a destinazione Ann gli disse: «Padre, è in ritardo». Mentre i paramedici già stavano rimuovendo i fili dal monitor che rilevava la frequenza cardiaca, il sacerdote si avvicinò all’uomo, lo accarezzò e disse: «Oh, indossa un vecchio scapolare». In quell’esatto istante nella stanza risuonò il segnale acustico che rilevava la ripresa del battito cardiaco. «Padre, cosa sta facendo?», chiese l’infermiera. «Niente», fu la risposta. L’uomo stava respirando. In preda allo sconcerto gli infermieri iniziarono a ricollegare i fili. L’uomo aprì gli occhi dicendo: «Padre, la stavo aspettando. Ho bisogno di confessarmi».

Ma anche la confessione dovette aspettare perché l’uomo fu immediatamente sottoposto alle terapie necessarie, mentre il sacerdote veniva fatto sedere. «Ero assolutamente sconvolto», è il racconto di padre Higgins, «mentre ancora di più lo era il medico che aveva già redatto il certificato di morte. Su quel foglio sono state aggiunte a caratteri cubitali le lettere “Riportato in vita da Dio”. Sono certo che questo è avvenuto per via dello scapolare».

LE ORIGINI DELLA DEVOZIONE

La devozione dello Scapolare nasce il 16 luglio del 1251 quando la Regina del Cielo apparve all’allora priore generale dei Carmelitani, san Simone Stock, che l’aveva pregata di dare un privilegio all’Ordine. Nell’apparizione la Vergine gli porse uno scapolare e gli disse: «Prendi, figlio dilettissimo, prendi questo scapolare del tuo Ordine, segno distintivo della mia Confraternita, privilegio a te e a tutti i Carmelitani. Chi morrà rivestito di questo abito non soffrirà il fuoco eterno; questo è un segno di salute, di salvezza nei pericoli, di alleanza di pace e di alleanza eterna».

UN “ABITO” DI VITA CRISTIANA

Una devozione più che mai attuale e molto cara anche a Giovanni Paolo II, che nel 2003 disse: «Due sono le verità evocate nel segno dello Scapolare: da una parte, la protezione continua della Vergine Santissima, non solo lungo il cammino della vita, ma anche nel momento del transito verso la pienezza della gloria eterna; dall’altra, la consapevolezza che la devozione verso di Lei non può limitarsi a preghiere ed ossequi in suo onore in alcune circostanze, ma deve costituire un “abito”, cioè un indirizzo permanente della propria condotta cristiana, intessuta di preghiera e di vita interiore, mediante la frequente pratica dei Sacramenti ed il concreto esercizio delle opere di misericordia spirituale e corporale. In questo modo lo Scapolare diventa segno di «alleanza» e di comunione reciproca tra Maria e i fedeli: esso infatti traduce in maniera concreta la consegna che Gesù, sulla croce, fece a Giovanni, e in lui a tutti noi, della Madre sua, e l’affidamento dell’apostolo prediletto e di noi a Lei, costituita nostra Madre spirituale».


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