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La Cassazione ribalta tutto: via libera per far morire Lambert
NEWS 29 Giugno 2019    di Redazione

La Cassazione ribalta tutto: via libera per far morire Lambert

La Cassazione francese ribalta la sentenza dei giudici d’appello (dichiarandoli non competenti) che avevano accolto un ricorso, il 20 maggio scorso, per proseguire l’idratazione e l’alimentazione su richiesta dei genitori di Vincent Lambert. L’uomo, 42 anni, si trova all’ospedale Chu Sébastopol di Reims in uno stato di minima coscienza dal 2008, in seguito a un incidente, ma respira in modo autonomo.

La sua vicenda va avanti da anni, con la moglie che vorrebbe sospendere idratazione e cibo, mentre i genitori combattono per continuare ad accudirlo. La differenza sta nel fatto che non è possibile dichiararlo morto con il criterio cardiocircolatorio-respiratorio (respira senza assistenza ventilatoria e ha un battito cardiaco spontaneo) e neppure con quello neurologico (non è in stato di “morte cerebrale”). Perciò interrompere acqua e cibo vuol dire semplicemente farlo morire intenzionalmente, attraverso un atto di eutanasia omissiva.

Peraltro il 3 maggio il Comitato internazionale sui diritti delle persone con disabilità dell’Onu aveva richiesto di non interrompere il sostentamento fino a quando non avesse completato la valutazione del caso. L’avvocato dei genitori di Lambert ha ricordato ieri, dopo il verdetto della Cassazione, che essa «non ha messo in discussione le misure provvisorie [come richieste dall’Onu]. Se queste non verranno rispettate, faremo causa. Lambert non è in fin di vita. Solo perché è handicappato bisogna bloccare idratazione e alimentazione? Sarebbe una discriminazione verso le persone handicappate. Se il dottor Sanchez [dell’ospedale di Reims] vuole riprendere il processo di morte, ne trarremo le conseguenze. Siamo il paese dei diritti dell’uomo, l’onore di tutti i paesi civili, i più forti devono proteggere i più deboli».

Ora però formalmente i medici possono di nuovo interrompere idratazione e cibo a Vincent, in ogni momento. A questo proposito l’avvocato dei genitori, Jérôme Triomphe, ha dichiarato che in caso di cessazione del trattamento verrà presentata una denuncia contro il dottor Vincent Sanchez per «omicidio premeditato su persona vulnerabile».


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