Anno 2018, sala convegni di un hotel romano. Era partito come un incontro sulla metafonia, quella pratica inaugurata negli anni ’50 dallo svedese Friedrich Jürgenson, che, lasciando un registratore nel bosco per catturare il canto degli uccelli, vi trovò incise voci in varie lingue che non potevano essere di persone presenti (e vive!). Dopo circa un’ora di spiegazioni sull’uso di alcuni programmi per la registrazione metafonica, inaspettatamente, in sala, spuntano alcuni tavolini a tre gambe.
I partecipanti si dividono in gruppetti, alcuni a questi tavoli, altri seduti intorno a dei tabelloni Ouija (uno strumento utilizzato per entrare in comunicazione con gli spiriti occulti) con un bicchierino, altri armeggiavano con una planchette (un triangolino di plastica su rotelle con inserita una penna)…
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