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“Relativismo dottrinale è la maschera di Giuda”. Parla il card. Sarah
NEWS 22 Marzo 2019    di Giulia Tanel

“Relativismo dottrinale è la maschera di Giuda”. Parla il card. Sarah

Il cardinale Robert Sarah, prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, ha deciso di «parlare apertamente», rivolgendosi ai «cattolici disorientati» dalla «notte oscura» che sta investendo la Chiesa, «avvolta e accecata dal mistero dell’iniquità». E lo fa – come riporta LifeSiteNews – nel libro Le soir approche et déjà le jour baisse (La sera si avvicina e il giorno volge già al termine), scritto con Nicolas Diat per le edizioni Fayard e uscito in Francia il 20 marzo, che è «il grido della mia anima! È un grido d’amore per Dio e per i miei fratelli», perché è solo una la verità che salva e ogni pastore sarebbe chiamato a proclamarla al suo gregge. L’enorme piaga degli abusi sessuali che ha investito la Chiesa pone infatti in evidenza come – citando Paolo VI – il «fumo di Satana» abbia invaso la Chiesa dal suo interno per opera di «traditori» che sono diventati «agenti del Male» e «hanno umiliato l’immagine di Cristo presente in ogni bambino» e tradito tanti sacerdoti fedeli.

 

Dalla crisi spirituale e l’attivismo sociale al ritorno alla preghiera

Per Sarah «la crisi che il clero, la Chiesa e il mondo stanno attraversando è radicalmente una crisi spirituale, una crisi di fede». Il problema di fondo è infatti che «abbiamo abbandonato la preghiera», che «è il sangue che può irrigare il cuore della Chiesa», mentre, di contro, «il male dell’attivismo efficiente si è infiltrato ovunque». Ma, ammonisce il cardinale, «Colui che non prega ha già tradito. È già pronto per ogni compromesso con il mondo. Cammina sui gradini di Giuda».

Fedeltà alla dottrina, contro il relativismo

Oltre alla constatazione che molti ecclesiastici hanno «una vita interiore anemica», un’altra spiegazione circa l’origine del dilagare dello scandalo degli abusi sessuali – che peraltro Sarah afferma essere veri solo per una minoranza di consacrati, mentre molti sono i servi leali, gioiosi e santi del Signore – la si ritrova nel fatto che è stata abbandonata la dottrina cattolica, il che ha causato una confusione tale che persino «le conferenze episcopali si contraddicono a vicenda». «La dottrina cattolica è sfidata», scrive Sarah, «e in nome di sedicenti posizioni intellettuali, i teologi si divertono a decostruire il dogma e a svuotare la morale del loro profondo significato. Il relativismo è la maschera di Giuda travestita da intellettuale». Ed è proprio qui che si insinuano le cadute di tanti consacrati, abbagliati da istanze rivoluzionarie e in rottura con il passato, portate avanti da falsi profeti. Eppure, «l’unità della fede suppone l’unità del magistero nello spazio e nel tempo», anche se essere fedeli alla Verità non è facile perché implica di «accettare la Croce».

Amore per la Chiesa e per Pietro

Sarah pone quindi l’attenzione su un dubbio tentatore che si può insinuare nelle anime dei fedeli: se è pur vero che il diavolo opera affinché la Chiesa venga vista come «una organizzazione umana in crisi», va ricordato che «la Chiesa non tradisce. La Chiesa, piena di peccatori, è in se stessa senza peccato. Ci sarà sempre abbastanza luce in lei per coloro che cercano Dio».


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