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di AA. VV.
il Timone N. 181 di Febbraio 2019

L’islam è un problema politico

Nella società e nella politica europea l’islam è ormai molto presente. In molti Paesi la legge islamica (sharia) è normalmente accolta, compresa la poligamia e il fenomeno delle “spose bambine”. Sindaci di importanti citta europee sono musulmani e partiti islamici si presentano alle elezioni politiche di vari Stati. Il numero delle moschee cresce a dismisura mentre si vendono le chiese cristiane, e si sa che la moschea non è solo un luogo di culto. I trend demografici parlano di possibili sorpassi entro breve dei musulmani rispetto alle popolazioni autoctone. I fenomeni di radicalismo e di terrorismo non sono ancora archiviati.

Queste semplici osservazioni di fenomeni che sono sotto gli occhi di tutti impongono di valutare l’islam dal punto di vista politico. Perciò, scrive l’arcivescovo Giampaolo Crepaldi, «non è più sufficiente parlare di islam solo dal punto di vista della teologia delle religioni o da quello del dialogo interreligioso, bisogna affrontare il tema anche dal punto di vista della dottrina sociale della Chiesa».

Nel Primo piano del Timone Lorenza Formicola attesta, paese per paese, come in Europa sia ormai diffusa la presenza di partiti politici che si presentano alle elezioni con un Dna chiaramente islamista. A ciò si aggiunge anche la realtà del fenomeno terroristico che, purtroppo, riguarda tante città europee.

Giulio Meotti raccoglie, invece, una serie impressionante di casi giuridici che in vari paesi europei sono stati risolti utilizzando di fatto un sistema giudiziario parallelo, quello della sharia. Il tutto in un contesto demografico per cui le stime indicano che nel 2050 la presenza di popolazione islamica in Europa potrebbe arrivare fino al 19%…

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