Ieri sera Venezia si è illuminata di rosso per ricordare il sangue dei martiri e sensibilizzare sulle sofferenze dei cristiani perseguitati, con particolare riguardo ad Asia Bibi, la madre cattolica pachistana che dopo oltre nove anni di carcere e nonostante la sentenza di assoluzione da una falsa accusa di blasfemia continua a non poter uscire dal suo Paese (dov’è tenuta per sicurezza in una località segreta), messo sotto scacco dai fondamentalisti islamici. L’iniziativa di «Venezia in rosso» è opera della fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre e del Patriarcato di Venezia, che hanno beneficiato della collaborazione del Comune, dei musei civici e della Scala del Bovolo.
Sono stati illuminati alcuni dei maggiori luoghi simbolo della città lagunare, innanzitutto la basilica di Santa Maria della Salute, la cui costruzione iniziò nel 1631 come ringraziamento alla Madonna per avere liberato Venezia dalla terribile epidemia di peste (la stessa diffusasi in tutta l’Italia settentrionale e descritta nei Promessi Sposi) che aveva decimato la popolazione. Luci rosse pure sul tratto del Canal Grande davanti alla basilica e su questi altri edifici: Ponte Rialto, Scala Contarini del Bovolo, Palazzo Ca’ Rezzonico, Palazzo Ca’ Pesaro, Palazzo Ca’ Farsetti, Palazzo Ca’ Loredan, il Municipio, la Biblioteca civica e la Torre dell’Orologio di Mestre.
IL MESSAGGIO DEL PAPA
Papa Francesco ha fatto pervenire un messaggio al patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, auspicando che l’evento «susciti una doverosa attenzione da parte di tutti al grave problema delle discriminazioni che i cristiani subiscono in tante parti del mondo». Nel messaggio del Santo Padre – firmato dal segretario di Stato, Pietro Parolin – si ricorda che «vi sono infatti Paesi dove è imposta un’unica religione, altri dove si assiste a persecuzione violenta o sistematico dileggio culturale nei confronti dei discepoli di Gesù». Sono Paesi dove la libertà religiosa è negata, nonostante essa sia «un diritto fondamentale dell’uomo che va riconosciuto poiché riflette la sua più alta dignità». Il messaggio incoraggia inoltre i cristiani in ambienti di persecuzione affinché «possano resistere forti nella prova» e attraverso la vicinanza spirituale di tutta la comunità cattolica diventino «seme di nuova vitalità e speranza per la Chiesa».
LE PAROLE DEL PATRIARCA MORAGLIA E DEL VESCOVO COPTO HANNA
L’illuminazione dei monumenti è stata preceduta dal pellegrinaggio dei giovani a Santa Maria della Salute, la cui festa si celebra oggi, giorno della Presentazione della Beata Vergine Maria. Nel corso della serata di ieri ci sono stati gli interventi di monsignor Moraglia, il quale ha sottolineato che «l’indifferenza è vigliaccheria e apre la strada alla persecuzione», e di Botros Fahim Hanna, vescovo copto cattolico di Minya, che vive in una realtà difficile come l’Egitto, spesso teatro delle violenze dei fondamentalisti islamici contro i cristiani: ultimo in ordine di tempo l’attacco armato del 2 novembre (rivendicato dall’Isis), proprio nell’area di Minya, a dei bus di pellegrini copti ortodossi, che ha causato la morte di 11 persone, tra cui 3 bambini. Rendendo testimonianza di come si vive l’amore per Cristo in una terra così, monsignor Hanna ha detto che «festeggiamo la nostra fede anche con il sangue versato».
COMMOZIONE PER IL VIDEO DELLA FIGLIA DI ASIA BIBI
Durante la serata di ieri è stato rilanciato un video di Eisham, figlia di Asia Bibi: «Voglio ringraziare tutti voi che continuate a pregare per mia madre e voglio anche dire grazie a quei giudici coraggiosi e al sistema giudiziario pachistano che finalmente hanno riconosciuto l’innocenza di mia madre. Il mio grazie va anche a tutti quei governi, come quello italiano, che si sono preoccupati per il nostro futuro e per la nostra salvezza. Lo scorso febbraio eravamo a Roma quando Aiuto alla Chiesa che Soffre ha illuminato di rosso il Colosseo. Mia madre era in carcere allora, mentre questa sera – mentre voi illuminate di rosso Venezia – lei finalmente è libera grazie a Dio. Spero che molto presto la nostra famiglia, riunita e finalmente serena e libera, possa visitare Venezia. Grazie a tutti voi che questa sera a Venezia e nel mondo pregate per mia madre e per tutti i cristiani perseguitati. Grazie».
***Breaking news*** videomessaggio della figlia di #AsiaBibi alla comunità cattolica e ai pellegrini di #VeneziaInRosso “Grazie a tutti Voi, grazie ai coraggiosi giudici, grazie ai governi, anche quello italiano, che si stanno occupando del nostro futuro, grazie #Venezia!”. pic.twitter.com/WhXRIUBI3G
— ACS-Italia (@acs_italia) 19 novembre 2018
PAKISTAN, LA POLIZIA AI CRISTIANI: POSSIBILI ATTACCHI TERRORISTICI
Intanto la situazione in Pakistan rimane critica. Nei giorni scorsi, secondo quanto riferisce l’Agenzia Fides, la polizia ha inviato una lettera a tutti gli istituti cristiani avvertendoli del rischio di possibili attentati, per la rabbia degli estremisti seguita all’assoluzione di Asia Bibi. La nota della polizia afferma che gruppi terroristici come Tehrik-i-Taliban Pakistan (Ttp) e Jamaat-ul-Ahrar (Jua) stanno pianificando attacchi alla comunità cristiana, e perciò informa che saranno prese nuove misure di sicurezza per le chiese e le scuole cristiane.
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