«Ho scritto il libro che avrei voluto leggere quando avevo 19 anni. Stavo iniziando il college e con esso la mia vita indipendente. Provavo attrazione per gli uomini e mi facevo tante domande: sulla fede, su Dio, sul mio futuro, sulla mia identità. Non capivo il senso profondo della sessualità umana e mi stavo convincendo che avrei vissuto una miserevole vita di solitudine. Ho messo nero su bianco la mia vita nella speranza di aiutare le persone, soprattutto i giovani, che si trovano nella stessa situazione».
Daniel Mattson è un musicista, suona il trombone nell’Orchestra di Gran Rapids, in Michigan, e a maggio sarà in Italia per presentare Why I don’t call myself gay – How I reclaimed my sexual reality and found peace (Perché non mi definisco gay – Come ho recuperato la mia identità sessuale e trovato la pace)…
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