L’intellettuale Marcello Veneziani ha scritto sul suo blog una lunga inchiesta di tre articoli sul ’68, la rivoluzione culturale che quest’anno festeggia i suoi primi 50 anni. Il secondo articolo è interessante particolarmente perché racconta di quegli intellettuali italiani, che andando controcorrente, denunciarono le storture del ’68 e vi si opposero energicamente.
“Non è dunque vero che la cultura italiana accolse il ’68 a braccia aperte- ha detto Veneziani – o preferì tacere e defilarsi.
Vi fu un gran pronunciamento di segno contrario, da parte di conservatori ma anche di intellettuali indipendenti, di cattolici non progressisti ma anche di liberali, oltre che di autori dichiaratamente tradizionalisti o nazionalisti.
La loro risposta non era il frutto di una scelta puramente elitaria, da torre d’avorio, perché corrispondeva a un diffuso sentire tra i docenti e molti studenti, nelle famiglie e tra la gente comune, non solo borghesi spaventati”.
Tra gli oppositori Veneziani cita don Luigi Giussani, ma anche intellettuali cattolici come Emanuele Samek Lodovici, Cornelio Fabro, Romano Amerio e Cristina Campo.
Fonte: Marcello Veneziani
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