A partire da quest’anno in Ghana, il 28 dicembre, festa dei Santi innocenti martiri, sarà dedicato alla commemorazione delle vittime di sacrifici umani. Lo ha disposto la Conferenza episcopale che a ottobre ha avviato una nuova campagna contro i sacrifici umani e i crimini rituali istituendo giornate di preghiera e iniziative volte a sensibilizzare leader politici e popolazione. “Cerchiamo di moltiplicare il nostro impegno all’approssimarsi di ogni scadenza elettorale” ha spiegato durante una conferenza stampa Monsignor Jean-Vincent Ondo Eyene, presidente della Commissione Giustizia e Pace della Conferenza episcopale. Molti candidati infatti ricorrono alla stregoneria per aumentare le loro probabilità di vittoria e si ritiene che i talismani e riti propiziatori più efficaci per avere successo, fare carriera, avanzare di grado siano quelli contenenti organi umani. Dal 2005 collabora con la Chiesa l’Associazione per la lotta ai crimini rituali, fondata dai genitori di due bambini uccisi a scopo rituale. Ma i loro sforzi non stanno dando i risultati sperati. Dal 2000, anzi, i crimini sono aumentati, favoriti dal fatto che di rado gli autori degli omicidi e chi li commissiona vengono puniti. L’azione giudiziaria è ostacolata da diversi fattori: minacce e pressioni sulle famiglie delle vittime, corruzione dei funzionari statali, talvolta complici essi stessi degli omicidi, costo elevato delle procedure investigative… Si calcola che ogni anno circa 100 persone siano vittime di crimini rituali e nel 70% dei casi si tratta di bambini.
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