Ho la fondata speranza che tu, Mario, in Dio, possa leggere le povere parole che ti dedico in questo editoriale. Il 9 marzo scorso, hai chiuso gli occhi per sempre in questo mondo per aprirli nell’altro, nell’eternità, per la quale ti sei sempre coraggiosamente battuto.
Sei stato per me – e lo sei ancora – un amico fraterno e un compagno di strada fin dagli inizi di questa bellissima avventura che è il Timone.
Anche quando – rarissime volte – non eravamo perfettamente in sintonia, hai sempre ...