Abbiamo il nuovo Papa, Francesco. È il pastore universale e capo visibile della Chiesa cattolica e noi, che di questa Chiesa, per grazia e senza alcun merito, siamo figli, ringraziamo Dio di avercelo donato e gli assicuriamo filiale devozione e obbedienza.
Di devozione e obbedienza al successore di Pietro c’è bisogno, in tempi difficili come questi. La fede si sta perdendo, e dove ne rimane una traccia è spesso annacquata o ridotta al lumicino. E senza la fede – si legge nella Lettera agli Ebrei – è impossibile piacere a Dio. E se non si “piace a Dio”, si rischia l’inferno. Qui sta il dramma.
È una verità dimenticata, purtroppo. Ma non &egra...