Cronisti d’assalto

Regia di Ron Howard.

1994 – 112 minuti – colore

Mass media

Film ambientati nel mondo dei mezzi di comunicazione ce ne sono stati parecchi: alcuni di essi possono essere definiti grandi capolavori, aldilà del genere di denuncia o più leggero che potevano avere. È infatti un argomento che ben si presta a disquisire di problematiche legate all’informazione e a eventuali distorsioni. Tra le pellicole che, non per sminuirle, si definiscono “senza pretese” in un campo come abbiamo detto così spinoso, si può senz’altro annoverare “Cronisti d’assalto”. È infatti da considerarsi un ottimo esempio di prodotto sicuramente commerciale, costruito però con una certa artigianalità e con buon mestiere.
La storia è quella di un redattore che, non convinto di una notizia che il giornale per cui lavora sta per pubblicare, si batte perché la verità venga detta a discapito di tutti i problemi che questo comporta. Nel frattempo, nuove offerte di lavoro e vicissitudini private legate all’imminente parto della moglie caratterizzano una notte di lavoro davvero movimentata.
Il film si può dire che abbia una struttura circolare. Da una vicenda centrale, qual è quella della notizia che non convince, si intersecano, attraverso i vari protagonisti, storie personali che si sviluppano gradualmente attraverso una costruzione che alla fine ha il suo compimento. Merito del regista Ron Howard che con apprezzabile maestria dirige un gruppo ben affiatato di importanti attrici e attori. Non posso non segnalare l’uso di un linguaggio quantomeno colorito, non fine a se stesso e per questo forse non definibile volgare, che tuttavia potrebbe infastidire le persone più sensibili. Un buon film per una serata completamente spensierata.