Banner ÔÇ£Il Sabato del TimoneÔÇØ 18 genn 25_1920x280

21.12.2024

/
Hanno scritto… hanno detto…
31 Gennaio 2014

Hanno scritto… hanno detto…

Il Timone n. 111 – anno 2012 –

«La celebrazione continuamente commentata appare manipolata e gestita, talvolta capricciosamente, dal clero. Un rito che viene celebrato con continui interventi del sacerdote suscita l’impressione che la liturgia sia cosa sua e mostra il ministro non più al servizio del rito e del mistero che viene celebrato, ma come padrone, che dispone arbitrariamente di riti e preci, le quali in realtà sono patrimonio di tutta la Chiesa. I fedeli allora non si trovano più di fronte al culto voluto dalla Chiesa, ma alla sua mistificazione, secondo le mutevoli sensibilità del celebrante. Il costante martellamento postconciliare su temi quali la creatività, la partecipazione, l’antirubricismo, ecc., ha portato a forme soggettive e selvagge, che in realtà sostituiscono la celebrazione del Mistero – garantito invece dalle forme stabilite dalla Chiesa nei libri liturgici – con espressioni sempre mutevoli, create di volta in volta secondo la percezione e gli umori del sacerdote e del gruppo dominante».
(Don Enrico Finotti, in Liturgia «culmen et fons», Anno 4, n. 4, p. 5).

*****

«(…) il massacro di milioni di cristiani nel XX secolo e le stragi che purtroppo continuano ancora agli inizi di questo terzo millennio non trovano spazio adeguato nei mass media. I libri di storia riportano con raccapriccio le terribili torture subite dai seguaci di Cristo da Nerone fino a Diocleziano secondo il motto christianos esse non licet, durante le quali immolarono la vita per la fede circa 7.700 persone; tuttavia vengono quasi ignorati i 40/45 milioni di cristiani uccisi dai totalitarismi nel solo secolo XX. (…) La più grande e sanguinaria persecuzione contro la cristianità è stata scatenata dal comunismo, le cui radici teoriche vanno ricercate sia nel razionalismo illuminista dei giacobini francesi (la prima grande strage di massa della storia moderna, quella contro la Vandea cristiana, è opera loro), sia nella dottrina materialista di Karl Marx, protesa alla instaurazione della dittatura del proletariato». (Vincenzo Mercante, I martiri del XX secolo. Quaranta milioni di cristiani uccisi in odium fidei, pp. 83- 84).

*****

«Fino al Concilio nei seminari ci insegnavano che le persone devono salvarsi l’anima, e questo era la nostra principale preoccupazione, oggi invece di queste cose non si parla più e di conseguenza i preti non si occupano più della salvezza delle anime. L’evangelizzazione passa dalla presa di coscienza che l’uomo, senza l’incontro con Cristo, è perduto. Se viene meno questa certezza chi te lo fa fare di andare a disturbare gli altri e proporre un incontro con Gesù?».
(Don Andrea Brugnoli, intervistato da Raffaella Frullone per La Bussola Quotidiana, 7/2/2012).

*****

«Nella visione cristiana ci sono dei beni circa i quali possiamo esser certi di essere subito esauditi, e questi sono non tanto quelli che noi vorremmo, beni soprattutto materiali, ma sono quelli che Dio stesso vuol darci, beni soprattutto spirituali e soprannaturali, appresi dalla fede: il suo perdono, la sua verità, la sua grazia, la sua misericordia, la virtù, la conversione, la salvezza. Invece altri beni, come la salute, il lavoro, il pane, la casa, la guarigione dalla malattia, il benessere, il piacere, il successo, la ricchezza ed altre cose di questo mondo, Dio ce li concede sì, ma a suo modo, quando e come vuole, e solo se li usiamo per la salvezza o se da essi siamo staccati».
(Padre Giovanni Cavalcoli, OP., in www.riscossacristiana.it , 2/2/2012).

*****

«Il problema di fondo, quando si parla di corruzione nella politica, è che l’immoralità nell’esercizio dei pubblici poteri, è un capitolo dell’immoralità in generale e non si può pretendere che essa diminuisca se non si lotta contro l’immoralità in generale. È per questo che la lotta alla corruzione non può essere solo politica, né solo giuridica, né tantomeno solo tecnica. Qui esplode la contraddizione principale della nostra epoca e della nostra società. Ci si strappa le vesti davanti ai casi di corruzione politica o di evasione fiscale, mentre davanti a forme invadenti e opprimenti di immoralità non si dice né si fa nulla. Permettiamo che i nostri bambini conoscano già tutte le perversioni a dodici anni e che l’industria del divertimento dei giovani assuma forme degradanti e poi vorremmo che, per un colpo di bacchetta magica, tutti diventassero santi. Quando una giunta comunale riconosce che ne possono fare parte anche esponenti di partiti favorevoli all’aborto o al riconoscimento delle coppie omosessuali non si accorge che si proclama indifferente dall’etica. E come farà poi ad indignarsi nel caso di corruzione di qualche esponente politico? ».
(Stefano Fontana, Politica: il ritorno della questione morale, in La Bussola Quotidiana, 3/2/2012).


IL TIMONE N. 111 – ANNO XIV – Marzo 2012 – pag. 34

I COPERTINA_dicembre2024(845X1150)

Per leggere l’articolo integrale, acquista il Timone

Acquista una copia de il Timone in formato cartaceo.
Acquista una copia de il Timone in formato digitale.

Acquista il Timone

Acquista la versione cartacea

Riceverai direttamente a casa tua il Timone

I COPERTINA_dicembre2024(845X1150)

Acquista la versione digitale

Se desideri leggere Il Timone dal tuo PC, da tablet o da smartphone

Resta sempre aggiornato, scarica la nostra App:

Abbonati alla rivista