A Beautiful Mind

Regia di Ron Howard.

2001 – 134 minuti – colore

Per rimanere sorpresi

Spesso si vuole a tutti i costi classificare un film: commedia, drammatico, giallo, thriller eccettera, eccetera. Lo si fa per dare un’indicazione a chi legge e per consentire in qualche modo una scelta più consapevole. Talvolta, però, attribuire ad una pellicola un giudizio sintetico o schematico è difficile, perché nella stessa pellicola vengono espressi più generi. È senza dubbio il caso di “A Beautiful Mind”, bellissimo film che appunto mescola più ingredienti per un risultato finale comunque ottimo. Come prima cosa si può dire che sia una biografia (molto, ma molto romanzata), genere che andava di moda tra gli anni 40 e 50, ed è forse per questo, per modernizzare il tutto, che l’inizio del film ha dei toni da spionaggio che sfociano nel giallo. Dopo le dovute spiegazioni, però, la pellicola vira decisamente verso un racconto drammatico che mostra in tutta la sua cruenta realtà il disagio di un uomo malato. Il finale pieno di speranza non può definirsi una commedia, ma è sicuramente il lieto fine che è bello vedere. La storia è quella del premio Nobel, John Cash, che nonostante una terribile malattia riesce, dopo molte vicissitudini, ad arrivare a condurre una vita pressoché normale.
Dopo aver ripetuto che la storia è molto romanzata rispetto ai fatti realmente accaduti, si deve però rendere omaggio ad una sceneggiatura sorprendente che riesce, nonostante lo spettatore sia a conoscenza delle vicende raccontate, a tenere incollati e a far stupire in modo sconvolgente in più di una occasione. Ottima, in questo, la regia di Ron Howard che conduce con maestria e sicurezza tutto lo svolgersi dell’azione. Davvero eccellente l’interpretazione di Russel Crowe che con toni umanissimi mostra tutta la sofferenza di un uomo malato. Da vedere per rimanere sorpresi… non solo dallo spettacolo!