Non serve tanta fantasia, né bisogna spremersi il cervello per capire come trascorrere l’estate facendo in modo che sia proficua. Ciò vale anche per chi le vacanze non se le può permettere, perché l’obbligo evangelico di portare frutto non è “a tempo”, non distingue una stagione dall’altra, il lavoro dal riposo, il luogo di residenza da quello di villeggiatura.
Se il periodo estivo è solitamente meno oberato di impegni, è più “libero” rispetto al resto dell’anno, questo non dispensa dal dovere di impiegarlo come si conviene ad un cristiano, tenendo presente che se andiamo in vacanza rispetto alla scuola e al lavoro, non lo andiamo rispetto al Paradiso.
Dunque, che cosa fare per non dimenticarci...