Il Timone n. 79 – anno 2009 –
«Di fronte al venir meno della bellezza, del decoro e della sacralità della liturgia (via il latino, via il gregoriano, via l’incenso, via certi paramenti, via l’organo, via il silenzio, ecc. e quindi via libera a tutte le trovate e le novità secondo i gusti e i capricci), come si possono condannare coloro che hanno ritenuto che se avessero continuato a celebrare come si era fatto per più di quattro secoli, sicuramente non avrebbero sbagliato? Quanto ne dovette soffrire Paolo VI, che in più occasioni intervenne per richiamare al rispetto, al decoro e al senso del sacro nelle celebrazioni liturgiche!».
(Francesco Cupello, La Messa Antica. Nessun ritorno, Ã...