Regia:Cristophe Barratier
Con Gèrard Jugnot, Francoise Berléaud.
2006 – 93’ minuti – Colori
Permettetemi una divagazione. Se dovessi pensare a dei film che mi fanno avvicinare sospettoso e un po' prevenuto alla loro visione, penserei ai film francesi. Sia ben chiaro, il cinema d'Oltralpe ci ha mostrato dei grandissimi capolavori, ma ciò non toglie che la mia diffidenza esista. Devo altresì ammettere che i film transalpini hanno una peculiarità che non è cosi facile da trovare in altri lungometraggi: il saper raccontare, con una finezza tutta particolare, storie di giovani e di ragazzi. Non fa eccezione "I ragazzi del coro", gradevole film sul riscatto umano di più persone. L'azione si svolge all'interno di un collegio di riabilitazione e l'arrivo del nuovo sorvegliante, appassionato di musica, modifica "l'assetto" educativo che era stato impostato fino a quel momento. Attraverso la musica l'insegnante farà scoprire ai ragazzi doti che erano rimaste nascoste in loro, riuscendo a ottenere che l'insegnamento musicale diventi un nuovo metodo educativo. Alcuni dei giovani intraprenderanno la carriera di musicisti, sancendo così una personale vittoria dell'educatore che si rivelerà, però, più morale che oggettiva. Una parola di rammarico bisogna spenderla sottolineando come ormai la maggior parte dei film recenti applichino alla lettera la costituzione europea, eliminando completamente il piano spirituale e di conseguenza la presenza di Dio. Comunque piacevole.
IL TIMONE – N.62 – ANNO IX – Aprile 2007 pag. 63