Dio esiste e non può essere che Bellezza. Il Verbo si è fatto carne, la Bellezza dell’Ineffabile si è fatta carne nel Bellissimo, Cristo, che è immagine (eikon = icona) del Dio invisibile (Col 1,15).
La Chiesa fin dal suo nascere, in quel venerdì santo che ha sigillato la storia ricapitolandola in un nuovo principio, ha avvertito il bisogno di cantare: Tu sei il più bello tra i figli dell’uomo, sulle tue labbra è diffusa la grazia (Sal 44,3). Erano le labbra di un morente, di un condannato al patibolo, di uno che non ha più – sul piano oggettivo – né apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi (Is 53,2). Qui sta la sorgente dell’Arte cristiana.
Nelle catacombe, dove il cristianesimo sopravviveva sotto la minaccia incombe...